In concerto sabato 19 aprile h. 20.30
ingresso libero
repertorio:
Alvin Curran madonna and child (1968-2008) per flauto basso, nastro e tubi sonori (11')
Philip Corner first travels in the 3rd millennium* (2008) per flauti e drones, prima assoluta (40')
Alvin Lucier 947 (2001) per flauto e pure wave oscillators (8')
Clarence Barlow ...until... (1981) per piccolo e drone (11')
Ha eseguito i suoi lavori in svariati paesi del mondo ed ha al suo attivo numerose mostre in gallerie private e in musei. Ha studiato con Otto Luening e Henry Cowell, poi con Olivier Messiaen al Paris Conservatoire e privatamente Dorothy Taubman a New York. Ha insegnato alla New Lincoln School di New York dal 1966 al 1972, alla New School for Social Research dal 1967 al 1970 e alla Rutgers University dal 1972 al 1992, anno in cui si trasferisce a Reggio Emilia, dove tutt'ora vive. Durante la permanenza con l'esercito statunitense in Korea, (1959-60), si appassionò di musica tradizionale coreana ed orientale; dopo il suo ritorno a New York divenne già nel '61, uno tra i primi esponenti di Fluxus e membro di alcuni importanti gruppi di avanguardia e di musica sperimentale come il Judson Dance Theatre, e il Tone Roads Chamber Ensemble, di cui è stato il co-fondatore con James Tenney e Malcolm Goldstein. Nel 1972 ha fondato con Julie Winter il Sounds out of Silent Spaces -che suonava regolarmente alla Experimental Intermedia Foundation di NYC- poi con Barbara Benary e Daniel Goode, nascono i Gamelan Son of Lion. Proprio per il suo carattere eclettico è difficile classificare la sua ricerca entro schemi predefiniti; ciò che egli stesso ha sottolineato a proposito della sua attività è l'interesse sempre rivolto sia al corpo che allo spirito e di come ciò lo abbia condotto verso l'improvvisazione meditativa e l'azione artistica carica di significati profondi per la nostra contemporaneità. Uno dei primi ad assimilare l'influenza di Cage e uno dei precursori del minimalismo, Corner ha integrato la casualità alle procedure sistematiche, la ripetizione all'improvvisazione, il rumore al silenzio e all'espressione, in un insieme coerente di composizioni che riflettono esemplarmente il suo incontro creativo e continuativo con le tradizioni musicali orientali.
L'etichetta discografica Alga Marghen, ha recentemente dedicato a Philip Corner una rilevante serie retrospettiva di incisioni
gli appuntamenti sono una collaborazione O', L.A.B., Die Schachtel e Il Laboratorio dell'Imperfetto
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ma ci sarà Corner stesso?
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