KHORA.teatro
Alessandro Preziosi e Stefano Di Battista
in
IL PONTE
di Carmelo Pennisi e
Massimiliano Durante
Featuring live Stefano di Battista jazz orchestra
Roma Auditorium Conciliazione 3 maggio 2008
Alessandro Preziosi debutta il 3 maggio a Roma alle ore 21.00
presso l'Auditorium della Conciliazione con il Ponte.
Lo spettacolo, scritto da Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante, con protagonista Alessandro Preziosi e la voce recitante di Mario Cordova, andrà in scena sabato 3 maggio con le musiche dal vivo di Stefano di Battista Quartet, con la partecipazione straordinaria della pianista Rita Marco Tulli e con proiezioni video curate da Donato Pisani, tratte dall'archivio storico della fondazione ANSALDO.
Il Ponte è un monologo sull'audacia.
Un testo dei nostri tempi scritto prendendo spunto da uno dei grandi temi offerti dal presente, il discusso e a lungo dibattuto "Ponte sullo Stretto di Messina".
Il Ponte è uno spettacolo che si articola sul racconto che un operaio, Alessandro Preziosi, fa a un giornalista, Mario Cordova, immaginando la realizzazione di questa maestosa opera. È un monologo di un uomo che fonda la sua vita sul lavoro, che trascorre parte della sua vita faticando e che si interroga sul senso della sua intera esistenza presagendo di morire nella costruzione di questa grande impresa.
"Il Ponte" vuole dare voce ad una di queste vite spezzate come una testimonianza di teatro civile, senza nessuna volontà di dare una risposta definitiva alla questione del ponte sullo stretto, senza nessuna inclinazione politica, ma semplicemente depositare un reale racconto di vita.
Secondo Alessandro Preziosi: "L'operaio si trova di fronte a un bilancio della sua vita, inevitabile, distante dalla vita stessa, proprio perché legato alla morte. Accetta di morire per il futuro perché crede che questo futuro possa mitigare il rammarico di non esserci più".
Al monologo, è associato il workshop "Tempi del presente" che aprirà i suoi lavori il Primo Maggio, in occasione della festa dei lavoratori , il cui programma è consultabile al sito www.tempidelpresente.it , e che proseguirà fino al 3 maggio. L'iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo dell'Arcus spa, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, dalla Regione Lazio, e realizzata in collaborazione con Auditorium Conciliazione e con l'associazione Anima per il sociale nell'impresa. Khora.teatro ringrazia, Tendence, Kante, Banca Popolare di Bari.
Auditorium della Conciliazione via della Conciliazione 4 (tel. 06.684391) Roma 3 maggio 2008 ore 21.00
Biglietteria numero verde: 800904560 -costo biglietti da 15 a 30 euro- info stampa: antonia.ammirati@gmail.com antonia ammirati 339.2721431
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Il Ponte – Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante
"Credo sia giunto il tempo che io vi dica una cosa… E non è facile dirvela… Mi hanno chiamato per costruire quella cosa che forse smetterà di farci essere un'isola… Sì dicono proprio così… Smetteremo di essere un'isola. Ma non è questo che non è facile a dirsi… Pare che per costruire questa cosa, qualcuno debba per forza morire. Sì, morire… Avete capito bene. Li chiamano incidenti che devono accadere… I morti sono sempre la prova che una comunità ha espresso il massimo sacrificio per realizzare ciò che resterà eterno… Ovviamente la colpa di ciò sarà data al destino… E' sempre colpa del destino quando le cose incomprensibili accadono… Hanno previsto che ci metteremo sei anni a modificare ciò che questa terra è sempre stata: un'isola. Sei anni in cui tante cose accadranno… E porteremo soldi a casa, ci hanno detto… Tanti soldi… E' strano, ci pagheranno per farci smettere di essere noi stessi: degli isolani… I miei figli, i miei nipoti, e tutti quelli che verranno dopo di loro, non abiteranno più su isola… Ma non è neanche questo che volevo dirvi…"
Un operaio e un giornalista si trovano a parlare, quasi in un confronto immaginario, di uno dei sogni più arditi della storia del mezzogiorno italiano: la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Nelle parole di queste due personaggi, si rintracciano i segni di contraddizione che sempre esistono quando ci si accosta alle grandi questioni. Ma il ponte non è solo segno di contraddizione, ma anche occasione, infinita, di parlare della vita quotidiana, della grande storia che scorre sotto gli occhi degli uomini semplici, dei motivi che spingono gli uomini a immaginare e poi a progettare qualsiasi cosa, anche una vita. Bisogna accettare il destino o tentare di dominarlo? Questo è il temibile quesito che si agita nelle parole dell'operaio e del giornalista. " E' meglio copiare la Gioconda seduti comodamente al Louvre o tentare di farne una nuova?" una domanda, questa, che pare perdersi pericolosamente nella notte dei tempi.
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