Paul Gillin: 17 regole sui social media per le aziende |
Il noto giornalista e scrittore americano, per 12 anni alla guida di Computer World e autore del libro "The New Influencers", nel suo blog propone un vademecum per le imprese sull'uso dei social media. Lo riproponiamo nella traduzione di Italo Vignoli. |
1. Non potete sapere tutto di internet, anche se ne conoscete molto bene una parte. Scegliere bene è importante, e qui ci vuole una buona esperienza di business. 2. Entrate nelle nicchie di mercato: oggi è possibile farlo, perché il fattore geografico non rappresenta più un problema. Mia moglie ha un blog di successo sui conigli. 3. Le affissioni sono l'unico media che non abbiamo ancora imparato a bloccare. Per il momento. 4. Le reti sociali sono sviluppate e piene di influenzatori organizzati. 5. Il customer service è il punto debole di un'azienda. 6. Perché preoccuparsi con una home page? 7. Meno del 10% della gente crede a quello che legge sui media tradizionali. 8. Quando un'azienda fa un errore nel servizio ai clienti tutto quello che la gente vuol sentire è: "Scusate, questo non è indicativo di come funziona la nostra azienda". 9. Il 2011 è l'anno in cui si prevede che gli investimenti pubblicitari su internet supereranno quelli su tutti gli altri media. 10. Siate aperti, onesti e trasparenti. 11. Scrivete di quello che vi appassiona, e non della vostra attività e dei vostri obiettivi, che non interessano alla gente. 12. Nei media tradizionali la produzione è il fine, nei media sociali la produzione è l'inizio. 13. Ci sono tre chiavi per una rete sociale: 14. C'è l'illusione che qualsiasi argomento esista già su internet. 15. Le reti sociali non sono una fuga dai pedofili ma dagli uomini di marketing. 16. Lavorate all'indietro: la prima cosa che dovete individuare sono gli obiettivi, e poi gli strumenti che vi permettono di raggiungerli. 17. Forse non sono stato chiaro: siate aperti, onesti e trasparenti. |
fonte FERPI
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