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mercoledì 4 marzo 2009

ENEA-Copit: Tecnologie duali per la security, strategie locali e prospettive europee

ENEA
Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente

ENEA-COPIT: TECNOLOGIE PER LA SECURITY

Per proteggere la sua economia e la sua competitività contro una maggiore minaccia di perturbazione, l'Unione Europea ha notevolmente aumentato le risorse destinate alla ricerca e all'innovazione in materia di sicurezza. In particolare Il 7° Programma Quadro dell'UE è fortemente orientato verso il sostegno della conoscenza e dello sviluppo di nuove tecnologie per la security - con possibilità di proporre progetti fino al 2013 - e consente di strutturare e coordinare meglio gli sforzi europei e nazionali in materia.
Nell'azione europea "Security" convergeranno progetti orientati allo sviluppo di tecnologie e metodi per la prevenzione di attentati e per il controllo delle frontiere, attraverso la progettazione, realizzazione e dimostrazione di prototipi e sistemi integrati, in grado di rilevare non solo la presenza di sostanze esplosive ma anche gli eventuali pericoli che possono arrivare da un attacco batteriologico, chimico, nucleare, radiologico o la presenza di sostanze esplosive.
La richiesta di sviluppare nuova strumentazione che risponda alle richieste degli utenti finali (forze di controllo, polizia) è una forte opportunità da sfruttare da parte di tutti gli operatori presenti nei vari ambiti nazionali e regionali, per fornire prodotti innovativi. Le industrie, piccole e grandi, in collaborazione con gli enti di ricerca e le università e con il supporto delle istituzioni, che si configurano come end-user dei prodotti, possono svolgere un ruolo fondamentale in questo particolare campo tecnologico, che richiede anche un'adeguata attività di formazione.

Cosa sono le tecnologie dual-use?
Le tecnologie per la security, in particolare quelle relative alla sensoristica, vengono spesso definite come duali, per il loro potenziale duplice campo di applicazione: civile e militare. Parte delle cosiddette tecnologie duali, ad esempio, di marcata origine militare, sta trovando attualmente impieghi civili per la lotta al terrorismo, così come lo sviluppo di tecnologie innovative per la rilevazione di sostanze pericolose in tracce, viene proposto oggigiorno senza operare una divisione rigida tra le due categorie.
Inoltre, sia le singole nazioni che la comunità Europea sono orientati a mantenere una supervisione sul loro impiego solo in alcuni ambiti specifici, come quello aerospaziale, dove occorre rispondere a norme ben precise di istallazione.
Ciò significa che i risultati delle attività di ricerca e sviluppo nel campo della sicurezza sono principalmente destinati alla commercializzazione sul libero mercato.
Anche il settore privato ha quindi un ruolo importante da svolgere: lo sviluppo di capacità di sicurezza adeguate richiede una base industriale forte e concorrenziale, che dipende a sua volta dall'individuazione dei bisogni dei clienti, per i quali è necessario creare nuovi prodotti, sistemi e servizi.

Cosa si sta facendo
La strumentazione attualmente disponibile sul mercato si basa principalmente sull'uso di macchine a raggi X per la scansione di bagagli e/o persone, video camere operanti nel visibile, IR e nella banda millimetrica, che hanno raggiunto una buona maturità tecnologica, ma che ancora non rispondono alla richiesta di un'indagine di materiali in tracce pericolosi. A questo proposito, nuove tecnologie si stanno sviluppando nel campo della Spettrometria atomica, UV (ultravioletta), IR (infrarossa), Raman, Terahertz e a Mobilità Ionica, con risultati premettenti, ma ancora non rispondenti all'uso massivo di routine. Si sta inoltre lavorando per dimostrare la possibilità di impiego di queste tecnologie come strumentazione remota di pre-allerta in modo da attrezzarsi per prevenire i pericoli.

Prospettive locali ed europee
Nel Lazio, e in parte anche in Abruzzo, sono presenti delle realtà che nel tempo hanno maturato competenze tecnologiche sia nel settore aerospaziale, per tutte le tecnologie da satellite, che in quello delle tecnologie duali per utilizzo militare/civile. Questa base di competenze, opportunamente integrate ed indirizzate, anche tramite l'eventuale costituzione di un distretto tecnologico dedicato, con funzioni di polo di aggregazione, può costituire un tessuto ideale per lo sviluppo, realizzazione e commercializzazione di sensori per la Security - singoli sensori o sottosistemi da impiegare a livello locale – e divenire parte attiva nella costituzione di consorzi europei per l'implementazione di sistemi integrati di controllo transnazionali.

Perché un distretto tecnologico?
Nel Lazio sono già stati approvati tre distretti tecnologici dedicati rispettivamente a "Aerospazio e Difesa", Bioscienze", "ICT per i Beni e le attività Culturali", tutti centrati sulla provincia di Roma. Il settore della Security, che copre tematiche di respiro più ampio di quelle limitate alla sola difesa aerospaziale, si presta bene a candidarsi come un ulteriore polo di aggregazione di realtà accademiche ed industriali per la presenza di qualificati end-user istituzionali sul territorio quali la scuola NBC di Rieti e il 7° reggimento NBC di Civitavecchia.
L'industria presente sul territorio è centrata nei settori dell'elettronica e delle telecomunicazioni, principalmente pertinenti alla realizzazione e messa in rete di sensori per attività di prevenzione e monitoraggio. Il nuovo distretto potrebbe essere centrato su una provincia diversa da Roma, ad esempio su Rieti, e costituire un asse interregionale con il vicino Abruzzo che condivide molte delle competenze industriali di elettronica ed informatica soprattutto nell'adiacente provincia dell'Aquila.
Il distretto per la Security fungerebbe da polo di aggregazione delle realtà locali e garantirebbe l'attenzione per le tematiche di interesse da parte degli organismi regionali preposti all'emissione di bandi POR per promuovere le attività di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo e formazione.

Roma, 4 marzo 2009

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