Compensazione di crediti di imposta inesistenti e clonazione di societa'. Dodici denunce per maxievasione fiscale (206 milioni di euro) impartite dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Crema, a seguito di approfondimenti investigativi sviluppati su ''situazioni e circostanze acquisite tramite mirate attivita' di intelligence''.
Il meccanismo illecito, spiega una nota della Guardia di Finanza, si concretizzava nella sistematica creazione di crediti Iva inesistenti o non spettanti, e nella loro successiva compensazione con altri debiti tributari (relativi a ritenute irpef operate nei confronti dei lavoratori dipendenti ma in questo modo, mai, di fatto versate all'Erario), e/o con oneri previdenziali ed assicurativi dovuti all'Inps ed all'Inail.
La frode ha consentito a 10 societa' edili della provincia di Milano, Bergamo, Cremona e Ascoli Piceno, non solo di omettere completamente il versamento delle imposte e dei contributi dovuti, ma anche di aggiudicarsi appalti a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli proposti da altre imprese operanti nel medesimo settore e di ottenere regolarmente il Durc, rilasciato dagli Enti previdenziali preposti, tratti in inganno dai simulati versamenti. Dagli accertamenti e' emerso che tutte le societa' oggetto d'indagine avevano dichiarato una sede fittizia evidenziandosi pero', al contempo, per un ingente impiego di manodopera dipendente.
Una volta individuate le sedi di fatto delle societa', prosegue la nota, l'attenzione degli investigatori si e' rivolta all'individuazione degli artefici della frode, dal momento che i rappresentanti legali delle imprese coinvolte si rivelavano essere dei meri prestanome. Nei loro confronti (si recavano quotidianamente presso diversi Istituti di credito, per incassare consistenti importi di denaro) sono iniziate perquisizioni delegate dall'Autorita' Giudiziaria competente. (03.09.10)
(ASCA)
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