La vicenda da numerose denunce di ignari acquirenti che si sono visti recapitare richieste di pagamento per prestiti mai avuti o comunque richiesti in misura inferiore. Il meccanismo della truffa prevedeva la sottoscrizione di moduli per il finanziamento da parte degli acquirenti che poi venivano contraffatti negli importi. In questo modo le società venditrici incassavano somme di gran lunga superiori a quelle richieste dai malcapitati clienti. In molti casi i contratti di richiesta prestito erano del tutto fasulli, sottoscritti con la firma falsa del richiedente. In altri, invece, i clienti sottoscrivevano dei contratti in bianco che G.C. utilizzava a proprio piacimento per ottenere soldi dalle società finanziarie facendo addebitare le somme ai clienti.
Molte delle persone truffate si sono viste consegnare autovetture diverse da quelle che avevano contrattato, con chilometraggi di gran lunga inferiori a quelli reali, con anno di immatricolazione antecedente a quello prospettato o si sono ritrovate contraenti di costose polizze assicurative inesistenti.
Il molti altri casi la tecnica utilizzata dalla truffatrice era quella di far redigere un secondo contratto di finanziamento che invece di sostituire quello precedente si andava ad aggiungere: in tal modo i clienti vedevano raddoppiata la rata mentre i soldi erano stati incassati dalle concessionarie. (24.09.10)
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