LA PROPOSTA FIRMATA FAI – DELEGAZIONE CATANIA
«UN OSSERVATORIO PERMANENTE SUL VERDE DELL'AREA ETNEA»
CATANIA – La costituzione di un Osservatorio dei giardini e dei paesaggi dell'area etnea: è questa la proposta della delegazione catanese del Fondo Ambiente italiano (Fai), che questa mattina – 1 ottobre - ha riunito presso l'Auditorium De Carlo ai Benedettini, i maggiori esperti nel campo della valorizzazione e tutela del patrimonio naturale, alla presenza – tra gli altri - della neo sovrintendente di Catania Vera Greco.
«In tantissime città d'Italia – spiega la delegata etnea del Fai Antonella Mandalà – esiste uno strumento propositivo: un "Osservatorio del verde" che mette in luce i "luoghi del cuore" dei cittadini e che attraverso proposte all'Amministrazione, mira alla riscoperta e alla riqualificazione di aree degradate o non accessibili al pubblico». Grazie al contributo dell'Università degli Studi di Catania - Facoltà di Lettere e Filosofia guidata da Enrico Iachello - del Wwf, di Italia Nostra e dell'Aiapp (Associazione italiana Architettura del paesaggio), l'Osservatorio intende fare proprio il messaggio richiamato dall'articolo 24 della Convenzione europea del paesaggio: "Il riconoscimento attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio, può offrir loro l'occasione di meglio identificarsi con i territori e le città in cui lavorano e trascorrono i loro momenti di svago".
«I nostri giardini – sottolinea la delegata Fai per il paesaggio Maria Carmela Vagliasindi - rappresentano ancora oggi un elemento di forte caratterizzazione del territorio, un segno dell'intervento equilibrato dell'uomo sugli elementi naturali; sono aree che offrono una chiara presenza di segni storici e di nessi leggibili tra struttura e uso del suolo. Soprattutto nei paesaggi agrari è possibile leggere la lunga e faticosa attività dell'uomo per adattare alle esigenze delle diverse colture le asprezze della terra. I terrazzamenti, le opere di canalizzazione dell'acqua, risorsa limitata e limitante, con le saie, le cisterne, gli acquedotti, testimoniano la lotta dell'uomo agricoltore alle asprezze della terra».
Il nuovo organismo si porrà quale obiettivo anche l'affermazione di una cultura giuridica e di tutela delle peculiarità paesaggistiche dell'area etnea, ispirandosi al dettato costituzionale: «Cercheremo di far diventare l'Osservatorio – continuano Mandalà e Vagliasindi – una lente d'ingrandimento per la lettura, il confronto e l'interpretazione dei beni ambientali, attraverso un'analisi delle dinamiche e delle pressioni esistenti, riconoscendo l'importanza delle azioni di prevenzione, volte ad evitare o ridurre i danni derivanti da interventi impropri o scorretti. Vi è un flusso costante, infatti, di segnalazioni di "criticità" nella nostra provincia: attraverso il monitoraggio e grazie a un canale ufficiale con i rappresentanti delle istituzioni comunali e provinciali, potremo così inoltrare le istanze di tutela e risanamento del paesaggio»
1 OTTOBRE 2010
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