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giovedì 14 ottobre 2010
Manfria-Gela ,un degrado annunciato, in attesa della rete idrica
Una piaga annale ,che si ripete puntualmente nel tempo,quella rappresentata dalla mancanza di una rete che porta l’acqua nelle abitazioni di Manfria.
Non stiamo parlando del terzo mondo ma di una zona della Sicilia che si trova a mezzo tra Gela e Licata ,attualmente, considerata frazione geografica del comune di gela ,che ne ha piena competenza. Un territorio paradisiaco riguardo le sue coste incontaminate che si scontra con un impatto reale costituito invece da molte case abusive e dall’ incuria totale di strade e di verde pubblico. Un territorio che è stato volutamente dilaniato nel tempo dalla politica che corre in soccorso di tali ambienti solo durante le campagne elettorali ed in cerca della vendita di voti in cambio dei diritti che da molti sono scambiati per bisogni. Tra questi si ricorda un sistema adeguato di trasporto e di agevolazioni per gli anziani di Manfria che attualmente viaggiano a loro totale carico assumendo una spesa di euro 3,50 per la tratta di andata e ritorno verso la vicina Gela ,un sistema che guarda ad un chiara disparità sociale con i parimenti anziani di Gela che invece usufruiscono di un servizio gratuito. Il randagismo altra piaga di Manfria continua ad imperversare ,decine e decine di cani la fanno da padrona nel variegato territorio occorre infatti fare molta attenzione specie di notte ed all’imbrunire, perché si possono avere brutte sorprese. Continuano i furti nelle abitazioni che vengono ripulite di mobili ma anche di cani ed altro senza nessun ritegno ed anche di giorno. Nell’ultimo periodo la grande promessa rappresentata dalla rete idrica nelle zone non servite che dovrebbe ridurre i disagi collegati alle autobotti ed all’attesa di giorni per potersi lavare. Un progetto che ha trovato i suoi ostacoli proprio nei piccoli proprietari terrieri che non rilasciando le dovute liberatorie utili al passaggio della rete hanno fatto allungare i tempi della realizzazione dell’opera. Ad oggi infatti su circa 450 liberatorie solo 300 sono state licenziate dall’amministrazione comunale e la data di ottobre 2010 ,utile all’inizio dei lavori, continua a slittare. L’assessore all’Urbanistica Avv. D’Aleo, ha comunque promesso il suo impegno affinchè l’opera venga realizzata con la necessaria urgenza, inviando per conoscenza ai restanti 150 proprietari delle lettere conoscitive che serviranno come ultimatum prima dell’inizio dei lavori. Forse piccoli passi verso la civiltà ? Molti i dissensi da parte dei residenti che oramai dopo trenta anni non credono più nelle istituzioni.
Maurizio Cirignotta
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