Poiché l’Italia d’inizio Novecento era prevalentemente agricola e povera, il consumo di carne era assai limitato e con esso il consumo di grassi nocivi per la salute. Per questo, per rispettare la dieta mediterranea, il consumo di carne dovrebbe essere limitato a due o tre giorni la settimana preferendo la carne bianca e soprattutto consumando un’alta quota di pesce ricco di omega3, acidi grassi in grado di prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Il consumo di legumi, una volta definiti “carne dei poveri”, è ottimo poiché contengono un’alta percentuale di proteine rispetto alle verdure e carboidrati a lento assorbimento, quindi con basso indice glicemico. Le proteine presenti nei legumi sono, al contrario di quelle presenti nelle carni, a basso valore biologico e quindi vanno integrate abbinando a questi cibi altri elementi, come i cereali. I legumi non contengono lipidi, ma possiedono fibre e vitamine; i più comuni sulle nostre tavole sono: lenticchie, fagioli, piselli, fave e ceci, facilmente abbinabili ad altri alimenti per ottenere pasti completi.
fonte: dieta gratis
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