Nel flash
Shoah croata
Libreria Treves
Mercoledì 19 giugno, alle ore 18, presso la libreria Internazionale Treves di Piazza Plebiscito, incontro con Paul Schreiner, testimone della Shoah croata.
Alla tavola rotonda, condotta da Suzana Glava, docente di lingua croata all'Orientale di Napoli, interverranno il giornalista Giuseppe Crimaldi (presidente dell'Associazione Italia-Israele), Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli e del Sud Italia, i proff. Francesco Lucrezi e Ottavio Di Grazia, il giornalista Nico Pirozzi. L'incontro sarà introdotto da alcuni brani tratti dall'Enciclopedia della Musica Concentrazionaria a cura del Maestro Francesco Lotoro.
Nel solo e più atroce campo di concentramento di Jasenovac/Stara Gradika in Croazia vi sono state complessivamente registrate 72.193 vittime, tra cui 33.860 uomini, 19.327 donne e 19.006 bambini. Ben 80 in tutto i campi di sterminio sul territorio croato di cui poco o niente si sa in Italia. A Paul Schreiner (84 anni), ingegnere ceramico di fama mondiale, nativo di Zagreb, la capitale croata, e erede di una famiglia di insigni ceramisti (la più grande fabbrica di laterizi e ceramiche nel Regno Jugoslavo ben nota anche all'estero), nel campo di Jasenovac sono stati sterminati molti famigliari: i nonni, la madre, la sorella Helga di 9 anni, le zie e gli zii. Il resto della famiglia - il padre, con la seconda moglie e la madre di lei - è stato deportato dal campo di Loborgrad (isola di Pag) e sterminato ad Auschwitz. L'unico a salvarsi da Jasenovac è stato un cugino del padre, Ivo Reich, che ha messo per iscritto le sue memorie, pubblicandole, insieme a quelle di Schreiner, e a quelle della cugina del padre Medea Bruckner, sopravvissuta al campo di concentramento italiano di Matejna (isola di Pag) insieme alla figlia Nada, nel volume (edizione, per ora, privata) Memorie di un ceramista di razza (Novara, 2011). Cittadino israeliano e italiano, oltre che croato, Paul Schreiner parlerà delle sue esperienze di orfano di guerra nella Croazia dilaniata e della sua formazione all'Accademia di Arti Applicate e al Dipartimento di Chimica nella capitale croata, nonché delle sue prime esperienze lavorative nel campo della tecnologia ceramica (assistente all'Università di Zagabria) nella Jugoslavia di Tito il cui regime, come a tutti gli ebrei del paese, ha espropriato le proprietà private.
Suzana Glava
Nessun commento:
Posta un commento