GOOGLE THINK PERFORMANCE
Google organizza un incontro con oltre 150 brand per confrontarsi sulle molteplici opportunità e sulle nuove sfide offerte oggi dal digitale
Milano, 28 maggio 2014 - Oltre 150 aziende riunite oggi al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per Google Think Performance, un grande momento di confronto sulle nuove possibilità offerte ai brand per supportare il proprio business in maniera efficace grazie alle piattaforme digitali, diventate ormai un vero e proprio fattore critico di successo.
In un contesto in cui il ventaglio di opportunità offerte dal digitale è in continua crescita e costante evoluzione, le aziende devono, infatti, essere in grado di sfruttare le potenzialità del cambiamento e investire le proprie risorse per rispondere al meglio, e addirittura anticipare, le esigenze dei consumatori.
Il consumatore nell'era digitale
Secondo l'indagine Google Global Connected Consumer Study[1], condotta per Google da TNS:
- Cresce il numero di italiani online ogni giorno (il 72% degli italiani afferma di collegarsi a Internet ogni giorno) come pure il numero medio di dispositivi collegati a Internet per persona (che passa da 1,5 dispositivi nel 2012 a 2 nel 2014).
- Lo smartphone guida la classifica dei dispositivi più usati dagli italiani: un italiano su due (il 53%) utilizza uno smartphone, seguono PC desktop e laptop usati dal 37% degli italiani, per finire il tablet usato dal 21% degli italiani.
- Il multiscreen è ormai una realtà: il 48% delle persone, in Italia, utilizza i propri device simultaneamente, con un incremento delle interazioni e delle attività rispetto agli anni precedenti.
- Gli italiani utilizzano differenti dispositivi per attività diverse: ad esempio cresce in maniera sensibile l'utilizzo degli smartphone per guardare video online dal 54% nel 2013 all'80% nel 2014. Cresce, inoltre, l'utilizzo del tablet per navigare sul web (dal 69% ha raggiunto il 76%).
Non solo: il 36% degli italiani effettua almeno un acquisto online al mese.
I brand nell'era multiscreen
In un contesto cosi dinamico, i brand devono essere pronti a intercettare e rispondere alle esigenze dei clienti. Come? Ad esempio attraverso un sito ottimizzato per ciascun dispositivo, offrendo assistenza ai propri clienti o potenziali clienti lungo tutto il percorso di acquisto, creando app mobile dedicate o ancora attraverso la promozione mediante campagne di advertising ideate e ottimizzate per ciascuno schermo.
E' il caso di MSC Crociere che nel corso dell'ultimo anno ha implementato diverse campagne di advertising online con obiettivi di performance anche in paesi diversi dall'Italia e su dispositivi mobili, raggiungendo risultati interessanti: "In un mondo liquido, in cui è essenziale la capacità di adattarsi a una realtà e a un consumatore sempre più in continuo cambiamento - ha dichiarato Luca Catzola, Chief Marketing Officer di MSC Crociere - Google è il partner ideale. La sua articolata offerta (da Google AdWords, al remarketing, ma anche Google Now o Chrormecast) è oggi quella che meglio può incontrare le esigenze esplicite e implicite dei clienti e intercettare i loro bisogni. Il continuo focus sullo sviluppo, gli permette di rispondere al meglio non solo alle esigenze di oggi di consumatori e aziende, ma anche a quelle di domani".
La tecnologia e le piattaforme al servizio dell'ottimizzazione
Se da un lato aumentano i punti di contatto con i potenziali clienti, dall'altra crescono le complessità per i media buyers. DoubleClick offre al mercato una piattaforme tecnologica in grado di gestire questa complessità, restituendo una visione olistica dell'utente attraverso i diversi canali, generando efficienza e semplificando il processo di media buying. Il futuro della pianificazione media, non solo online, sarà in larga parte automatizzato e data-driven. In questa ottica, DoubleClick Bid Manager, la soluzione di buying programmatico di DoubleClick, consente di ottimizzare i propri investimenti digitali, accedendo in trasparenza a un'inventory vasta e di qualità, e raggiungendo un target preciso ma su vasta scala.
Una conferma in questa direzione arriva anche dai dati di Marketer che stima che il 50% degli investimenti pubblicitari in Europa Occidentale saranno gestiti proprio attraverso il programmatic buying entro il 2017.
Ecco alcuni esempi di aziende che utilizzano con successo le piattaforme DoubleClick per la gestione delle proprie campagne di pubblicità online:
Bravofly Rumbo Group
Bravofly Rumbo Group, player del settore dei viaggi online e presente in oltre 35 paesi con un'ampia offerta di prodotti e servizi disponibili su desktop, mobile e tablet, ha all'attivo numerose campagne di online advertising: "Grazie alla tecnologia sviluppata da Google (DoubleClick for Search) - commenta Francesco Sala, Direttore marketing del Gruppo - riusciamo ad essere scalabili e ad affrontare le numerose sfide del mercato, migliorando in maniera significativa l'efficacia della comunicazione con l'utente".
Allianz
Non solo player del mondo online ma anche advertiser "tradizionali" trovano nelle soluzioni tecnologiche DoubleClick un modo efficace ed efficiente per raggiungere i propri obiettivi di marketing. Andrea Volpe, Responsabile Brand Managment and Marketing Operations di Allianz, racconta l'esperienza di un advertiser "tradizionale" ma di frontiera, che non finalizza la vendita online, ma utilizza il canale digitale per ingaggiare il cliente e portarlo all'acquisto sul canale tradizionale delle agenzie: "Insieme al nostro centro media, abbiamo optato per una soluzione tecnologica integrata, che monitori il nostro consumatore, potenziale o reale, in tutti gli step delle sue attività online, e utilizzi i dati per ottimizzare gli acquisti media, massimizzando il ROI ".
Informazioni su Google
Google è un leader tecnologico a livello mondiale impegnato a migliorare le modalità di connessione tra persone e informazioni. L'innovazione di Google nella ricerca e nella pubblicità sul web hanno reso il suo sito una delle principali Internet property e il suo brand uno dei marchi più riconosciuti al mondo.
Google è un marchio registrato di Google Inc. I nomi di altre società e prodotti potrebbero essere marchi registrati delle rispettive società a cui sono associati.
[1] Indagine condotta a gennaio 2014, in Italia, su un campione di 1.000 persone.
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