DI PAOLA RONDINI
LA REALTA' INGANNEVOLE DI UN ROMANZO VISIONARIO (FERNANDEL)
La trama de Il salto della rana si snoda in un crescendo di colpi di scena: Emma, la protagonista, impiegata in una agenzia pubblicitaria viene coinvolta nel lancio di una nuova griffe di abbigliamento.
Deve andare in Arizona a collaborare con un gruppo di lavoro che abita nel Cubo, una struttura tecnologicamente avanzata.
Il viaggio in Arizona si rivelerà una sorta di percorso iniziatico: razionale e inconscio, realtà tangibile e sogni si mescolano in una trama avvincente dove niente è ciò che sembra.
Un romanzo che mette la struttura narrativa del trhiller al servizio di una storia che porta il lettore nel cuore di domande filosofiche: cos'è la realtà? Con quali strumenti la conosciamo?
Qual è il confine tra immaginazione ed esperienza sensibile?
"Le rane facevano salti formidabili" - scrive l'autrice all'inizio del romanzo - "erano perfette, inafferrabili, ed elegantissime. Non sembrava la realtà quella che attraversavano dopo aver spiccato il balzo, ma una dimensione parallela. Il più bello, il più perfetto degli anfibi, volando e nuotando, respirando in aria e in acqua, ai miei occhi di bambina accedeva a un mondo misterioso che noi umani non riuscivamo a percepire".
Emma e gli altri personaggi del romanzo sono "i nostri spettri e i nostri angeli, i desideri e le paure, la salvezza e l'abisso".
Il salto della rana è un romanzo visionario, ma anche un percorso di formazione: insegna a cogliere le sfumature dei moti della nostra anima, attraverso l'identificazione in quelli dei protagonisti, introduce delicatamente nella prospettiva dello sguardo puro sul mondo che è fatto, oltre che di dati empirici e di oggetti, anche di sogni, immagini, desideri.
Nessun commento:
Posta un commento