La ggente del uebbe si lamenta perché il Presidente del Consiglio non viene eletto direttamente dal Popolo (non è previsto dalla Costituzione e ci sono ottimi motivi storici perché i nostri costituenti decisero così, ma tralasciamo...).
Al contrario nel Comune, in tutti i Comuni, possiamo votare il Sindaco.
Anche a Roma la persona è stata eletta ma sembra che qui le decisioni non le debba prendere la Raggi con la sua giunta, ma la Rete.
E in più scopro che per sapere se si farà il fantomatico stadio della Roma (con annessa riqualificazione urbanistica e il quartiere più o meno spropositato) ora viene interpellato Grillo.
Quello che hanno fatto le altre Giunte è stato tutto uno schifo, un errore e peggio ancora!
Lo stadio secondo il vate genovese lo deve fare "un imprenditore, non un palazzinaro".
Non comprendo la differenza.
Forse i palazzinari non sono imprenditori?
In ogni caso il presidente della Roma, Mr. Pallotta manco è un diretto costruttore.
Ma non gliene faccio una nota né di merito che di demerito.
Grillo sembra ormai voler decidere insindacabilmente il destino individuale e delle risorse altrui.
La proprietà privata? Ininfluente!
La legge Madia sugli stadi? Non conta!
I terreni individuati per la realizzazione del progetto (e costati circa 70 milioni di euro) non sono stati scelti dagli ammerricani ma su precisa indicazione del Campidoglio ben cinque anni fa.
L'idea di riqualificare l'area di Tor di Valle, abbandonata e degradata, sbarazzarsi del fatiscente ippodromo costruito dall'architetto Julio Lafuente (un ecomostro anni Sessanta che crolla su se stesso e di cui a nessuno importa un fico secco) non sembrava così bislacca.
Il resto di denaro (privato, ma sempre denaro sprecato è) per relativi studi, progetti, carotaggi a norma di legge? Spiccioli e carta straccia!
Decide Grillo!
[...to be continued]
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