03/07/2022
DIARIO DI GUERRA: LE NOTIZIE DELL'ULTIMA SETTIMANA
SUL CAMPO
Sono trascorsi oltre quattro mesi dall'inizio del conflitto e Kiev è stata nuovamente oggetto di bombardamenti, non veniva colpita dal 5 giugno. Il leader statunitense, Joe Biden, ha commentato il bombardamento sulla capitale ucraina come un atto di barbarie e teme che la Bielorussia possa entrare in guerra. Il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha accusato l'esercito ucraino di aver provato a colpire il suo paese e minaccia: "Non provateci o la risposta sarà immediata". Nel frattempo, continuano i combattimenti a Lisichansk, dove le truppe di Mosca hanno preso la raffineria di petrolio. I filorussi dichiarano di essere entrati in città da cinque direzioni diverse e di aver circondato e isolato le forze nemiche. Dopo il ritiro frettoloso dei militari ucraini da Severodonetsk, gli occupanti hanno proceduto all'evacuazione dei civili nascosti nell'impianto chimico Azot. Ormai, anche l'ultima roccaforte del Lugansk sembra perduta. L'impressione è che Mosca stia preparando un'ultima forte offensiva per completare la conquista del Donbass, accelerando i tempi per far fronte alla mancanza di armi e munizioni ammessa dallo stesso Cremlino. A Mariupol, i russi costruiscono nuovi alloggi sulle fosse comuni, denuncia il sindaco che parla di diecimila cittadini chiusi nelle prigioni dell'autoproclamata Repubblica del Donetsk.
A destare sconcerto è stato l'abbattimento di un centro commerciale nella città di Kremenchuk, all'interno del quale vi erano almeno mille persone. Dalle macerie sono stati estratti ventuno corpi carbonizzati, mentre sarebbero sessantasei i feriti. "È un atto terroristico spudorato che ha preso di mira il tentativo della gente di vivere una vita normale. In nessun modo poteva considerarsi un obiettivo strategico militare, volevano uccidere quante più persone possibili in una città pacifica" afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha chiesto una riunione d'urgenza al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il capo negoziatore ucraino, Mykhailo Podolyak, ha detto: "La Russia è uno stato terrorista". Il Ministero della Difesa russo si difende dall'accusa di terrorismo sostenendo che un missile di precisione ha colpito un deposito in cui erano stoccate armi statunitensi ed europee. Si tratta di un tipo di missile ideato per colpire le portaerei nemiche e non sarebbe in uso dal 2010. Questo dimostra che la Russia sta esaurendo il proprio arsenale e sta attingendo a vecchi depositi.
Nella regione di Odessa, un attacco missilistico ha colpito un resort causando ventuno vittime, tra loro anche minori e un bambino. Secondo il portavoce dell'amministrazione militare di Odessa, i missili sarebbero stati lanciati da un aereo proveniente dal Mar Nero. In quell'area, Mosca ha abbandonato l'Isola dei Serpenti, dove sarebbero state lanciate bombe al fosforo. Una fuga imposta da dieci giorni di combattimenti che hanno inflitto pesanti perdite ai russi, rivendica Kiev. Zelensky ha elogiato le sue forze militari: "Passo dopo passo li scacceremo dal nostro mare, dalla nostra terra e dal nostro cielo". Secondo l'intelligence statunitense, Mosca impiegherà anni per ricostruire il suo esercito ormai stremato da quattro mesi di combattimenti e non esclude che Putin possa ricorrere all'atomica. Intanto, su Mykolaiv sganciati dieci missili in meno di mezz'ora e il governatore denuncia che erano bombe al grappolo. Fonti di Kiev rivelano che centoquarantaquattro prigionieri ucraini sono stati liberati, novanta di loro difendevano l'Azovstal.
LA DIPLOMAZIA
I leader del G7, riuniti nel castello di Elmau in Baviera, hanno rassicurato che continueranno ad appoggiare l'Ucraina finché sarà necessario. Biden annuncia forti dazi su cinquecentosettanta prodotti russi, con la proposta di girare i proventi all'Ucraina, e afferma: "Dobbiamo dimostrare al mondo che la democrazia ha valori più forti di quelli dei dittatori". Su gas e petrolio restano le divergenze. Francia favorevole a un tetto del prezzo internazionale del greggio proposto da Biden ma il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, spiega che si deve colpire la Russia e non le economie occidentali. Continua il pressing del premier italiano, Mario Draghi, per un tetto al prezzo del gas proveniente dalla Russia. "Bisogna diminuire le dipendenze da Mosca ed eliminare una delle principali cause dell'inflazione. Dobbiamo impedire che la crisi energetica provochi un ritorno del populismo" ha detto Draghi. "Putin non deve vincere perché se l'Ucraina perde, tutte le democrazie perdono" ha aggiunto il presidente italiano che ha esortato a sbloccare il grano fermo nei porti sul Mar Nero prima di settembre, quando arriverà il nuovo raccolto.
I leader del G7 si sono successivamente trasferiti a Madrid dove li ha attesi il vertice NATO. La riunione nella capitale spagnola si è aperta nel migliore dei modi perché la Turchia ha rimosso il veto all'adesione nell'Alleanza atlantica di Svezia e Finlandia. Nella riunione di quattro ore tra i ministri degli esteri dei paesi in questione, è stato siglato un memorandum in cui si legge che le tre nazioni si impegnano a difendersi reciprocamente contro le future minacce alla sicurezza. Inoltre, si procede all'annullamento dell'embargo delle armi verso la Turchia e all'estradizione degli attivisti curdi membri del PKK che il presidente turco, Erdogan, considera terroristi. Da Erdogan l'impegno a risolvere la crisi del grano: "Apriremo corridoi per permettere il passaggio delle navi". Per Kiev arriva un piano di aiuti e la promessa di nuovi armamenti pesanti. L'obiettivo della NATO è giungere a stanziare trecentomila forze di intervento rapido, che al momento sono quarantamila, sui confini orientali. Il leader russo, Vladimir Putin, annuncia che la risposta del Cremlino sarà speculare e che anche la Russia dispiegherà truppe ai confini. Draghi dichiara: "Non vediamo rischio di escalation a bisogna essere pronti".
Antonio N.P. Bottalico
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