Robert Bryan, avvocato di Abu Jamal:
"Il mio obiettivo è ottenere un nuovo processo e la sua liberazione"
"C'è uno spiraglio di luce in mezzo alle nuvole. La corte in questo caso ha rimandato la condanna a morte, sarà una nuova giuria nel nuovo processo a decidere la sentenza per la vita o per la morte. In questa decisione c'è di buono che la sentenza è stata frutto di tre giudici penali. Uno dei tre ha stilato 41 pagine in cui manifestava il suo disaccordo. Tra i principali problemi sollevati c'era il razzismo nel selezionare la giuria. La parte negativa della sentenza, invece, è che sarebbe necessario un nuovo processo e non solo una nuova giuria per riconoscere l'innocenza di Mumia Abu Jamal. Tuttavia la giuria ha respinto questa richiesta. Durante il processo, inoltre, uno della giuria si è rivolto al mio cliente definendolo "negro" e dicendo che sarebbe stato meglio e più sbrigativo ucciderlo: tutto questo è inaccettabile": così Robert Bryan, avvocato di Abu Jamal, ai microfoni di Ecoradio durante L'arca dei Diritti, trasmissione condotta da Riccardo Noury portavoce di Amnesty Italia.
E sulle prospettive future per Mumia Abu Jamal, ha aggiunto: "la prima azione giudiziaria sarà molto pesante perché hanno perso sulla pena di morte, quindi, sicuramente faranno appello sia alla Corte Suprema degli Stati Uniti sia rivolgendosi alla stessa Corte Federale e chiedendo una revisione del processo. In rappresentanza del mio cliente, il mio obiettivo è ottenere un nuovo processo e la sua liberazione. Lo voglio libero. Punterò in particolare sull'aspetto razziale del processo, abbiamo grandi aspettative di vittoria".
Ecoradio
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