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martedì 23 settembre 2008

Testamento biologico/Mori (Consulta di Bioetica): "Si cerca di mettere ostacoli alle volontà del paziente"

ECONEWS

COMUNICATO STAMPA

Testamento biologico/Mori (Consulta di Bioetica): "Si cerca di mettere ostacoli alle volontà del paziente"

"Di nuovo c'è l'idea di dire che si deve fare una legge, dopodiché la novità cessa, perché già stabilisce come deve essere una legge, sostituendosi al parlamento." Così Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica Onlus, commenta le parole del cardinal Bagnasco sul testamento biologico. "Nell'idea di Bagnasco la legge dovrebbe dire che il paziente non ha diritto di decidere nulla. Il punto è che di principio almeno si riconosce che forse dovrebbe decidere il parlamento, di fatto si cerca di mettere tutti gli ostacoli possibili per far sì che i cittadini non possano realizzare la loro volontà."

"Il discorso su alimentazione idratazione", prosegue Mori, "è sicuramente uno dei punti cardine. Bagnasco dice che alimentazione e idratazione sarebbero "universalmente riconosciuti" come trattamenti di sostegno, e dovrebbe sapere che è falso, perché così non è negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in tanti altri paesi. Dovrebbe anche sapere che in Italia esiste una Società di Terapia Nutrizionale che dice il contrario di ciò che afferma."

"Ci sono poi altri punti: quando Bagnasco parla di dichiarazioni rese in forma esplicita e inequivocabile, dietro c'è l'idea di un meccanismo di riconferma delle volontà ogni anno, ogni due anni, ogni sei mesi. Se per esercitare un diritto civile anziché essere facilitati si deve andare dal notaio tutti gli anni nessuno lo eserciterà. L'esercizio dei diritti civili dovrebbe invece essere agile.  Si accetta il fatto che c'è necessità di una legge, perché la Costituzione è più avanti delle leggi stesse. L'obiettivo è dunque fare una legge più restrittiva di ciò che è possibile fare oggi. Sui diritti civili, invece, non dovrebbero esserci questioni di maggioranza o minoranza. Faccio un esempio: il diritto di libertà religiosa dovrebbe essere garantito anche se il 99% della popolazione fosse ateo. Allo stesso modo il diritto di decidere sul proprio corpo dovrebbe essere garantito anche a chi ha prospettive diverse dalla Chiesa. La Consulta di Bioetica fu la prima a lanciare l'idea del testamento biologico, nel 1989. Allora ci davano dei matti, ma mi pare che l'idea abbia fatto strada."   

"Credo", conclude Mori, "che abbiamo bisogno di una buona legge, perché ci sono alcune incertezze e perché c'è bisogno di precisare modalità specifiche di attuazione. Ma la legge deve essere a garanzia dei diritti civili, non una legge che spenga le speranze di ogni cittadino che entra in ospedale."

 

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