VIVISEZIONE, MILANO: LIBERATI 15 CANI DA LABORATORIO.
LA LAV ESTRANEA AL BLITZ, DENUNCIA: “PRATICA DA ABOLIRE TORTURA E UCCIDE QUASI 1 MLN DI ANIMALI, INCENTIVARE I METODI ALTERNATIVI. IN ITALIA AUMENTA L’IMPIEGO DI CANI E GATTI MENTRE DOVREBBERO ESSERE L’ECCEZIONE E NON LA REGOLA”.
La LAV si dichiara estranea al blitz di un gruppo di persone che, ieri sera a Milano, avrebbero portato via dalla Facoltà di Farmacologia del Politecnico 15 cani beagle “da laboratorio”.
Fin dalla sua fondazione (1977) la LAV è impegnata nel chiedere l’abolizione della sperimentazione animale perché è una pratica priva di fondamento scientifico, a causa delle evidenti differenze genetiche che caratterizzano le numerose specie animali e che rendono estremamente variabili le reazioni ad una stessa sostanza, tanto da non poter essere predittive per l’uomo, e in quanto si tratta di un metodo non etico. In questo campo istituzionale della LAV, come in altri settori che comportano l’uso o l’abuso di animali, la LAV opera sempre attraverso azioni nonviolente, nel rispetto della legalità, tese a informare e sensibilizzare istituzioni e cittadini, a proporre riforme utili agli animali e, nello specifico, incentivare il ricorso a metodi “alternativi”. E così nel 1993 la LAV ha ottenuto in Italia l'approvazione della prima legge al mondo che permette l'obiezione di coscienza alla vivisezione per gli studenti universitari e i ricercatori (legge 413/93): una legge di cui la LAV sollecita l’applicazione da parte di tutte le facoltà universitarie e gli operatori interessati.
Gli ultimi dati del Ministero della Salute indicano in 912 mila gli animali utilizzati in Italia a fini sperimentali (media annuale riferita al triennio 2001-2003), materia regolata in Italia dal decreto legislativo 116/92: si tratta soprattutto di topi e ratti (perché economici e facili da maneggiare), ma anche di bovini, ovini, pesci, primati, cani e gatti, ecc.
Proprio i dati sull’utilizzo di cani (ad es. i beagle), gatti e primati nel triennio 2001-2003 confermano una realtà preoccupante che la LAV ha più volte denunciato, anche attraverso il rapporto “La vivisezione in Italia, regione per regione”, ovvero che le sperimentazioni “in deroga” (cioè quelle condotte su cani, gatti, primati, specie in via di estinzione e/o esperimenti senza anestesia) in Italia sono elevate e addirittura in aumento nel 2000-2002, stimabili in circa il 20% del totale degli esperimenti condotti su animali. Questo dato sembra disattendere ciò che la normativa vigente in materia prevede, ovvero che gli esperimenti “in deroga”, dovrebbero essere autorizzati solo in caso di dimostrata inderogabile necessità e quindi rappresentare l'eccezione e non una regola.
La LAV chiede di sostituire l’impiego di animali nei test richiesti da normative nazionali e internazionali, come quelle sui farmaci, e a scopo didattico, attraverso il ricorso ai metodi “alternativi”: numerosi sono già disponibili e sette nuovi test sono stati di recente validati dal Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi (ECVAM). I metodi “alternativi” sono la massima espressione di ricerca innovativa, efficace ed etica, che le istituzioni nazionali ed europee hanno il dovere di incentivare e sostenere attraverso adeguati finanziamenti e una corretta informazione.
28.4.2006
Ufficio stampa LAV 064461325 – www.lav.it
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