MENTRE I LAVORATORI MUOIONO IL GOVERNO PENSA AL RINVIO DELLE NORME CONTENUTE NEL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA.
di Raffaele Pirozzi
Il Governo è pronto all'ennesimo rinvio del Testo Unico sulla sicurezza. Nel disegno di legge Milleproroghe, all'esame del Consiglio dei Ministri- di oggi- giovedì 18 dicembre, è previsto il rinvio al 30 giugno 2009 della valutazione dei rischi aziendali e delle relative sanzioni. Ma le proroghe non finiscono qui: dovrebbe slittare al 16 maggio 2009 anche il termine di applicazione della norma relativa alla comunicazione degli infortuni sul lavoro di durata superiore a un giorno.
Giudizio negativo espresso dai Sindacati Confederali sull'ennesimo rinvio.
Infatti, vengono rinviate al 16 Maggio 2009 anche le norme che impongono, nell'ambito degli appalti, la redazione del documento unico di valutazione . Il termine del 16 maggio è stato individuato, si legge nella relazione tecnica, in quanto "coerente con l'entrata in vigore delle disposizioni integrative e correttive" del decreto legislativo legge numero 81 del 2008 (il testo unico sulla sicurezza sul lavoro).
L'operazione in corso da mesi al Ministero del Lavoro è quella di arrivare alla revisione del Testo Unico riducendone, in particolare, la parte sanzionatoria a carico delle imprese. Questo su indicazioni della Confindustria.
I Sindacati CGIL, CISL ed UIL hanno espresso la loro netta contrarietà al rinvio del Governo per le misure contenute nel Testo unico per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Il rinvio, dicono i Sindacati Confederali, è un attentato alla salute e alla vita dei lavoratori, dopo che abbiamo registrato la continuità della strage nei posti di lavoro. Ancora una volta viene dimostrato che la gravità dello stato della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro non è frutto della fatalità, ma di precise e gravi e colpevoli inadempienze e dei continui rinvii nell'applicazione delle norme.
Napoli, 18/12/08
Le norme sulla sicurezza ci sono già e se venissero applicate ci sarebbero meno vittime.
RispondiEliminaPurtroppo bisogna dire che sono gli stessi lavoratori a non avere molta cura della loro stessa sicurezza. Nel quartiere di Valcannuta (Boccea) a Roma stanno costruendo molti palazzi. Io vedo che quasi nessun operaio porta il casco, quasi nessuno si aggancia con i cavi i sicurezza... E' giusto che il datore di lavoro si attenga alle regole ma diciamo pure che è innanzitutto il lavoratore che deve per primo tutelarsi e usare tutte le precauzioni, cosa che evidentemente non succede.
C'è anche un altro discorso da fare. Troppo spesso i lavori sono dati in appalto e non parlo solo di quelli edili ma anche delle forniture di servizi. Ci sono casi i cui un lavoratore è costretto a lavorare in condizioni assolutamente fuori legge riguardo la sicurezza perché le sue richieste potrebbero "indispettire" il cliente e quindi chi se ne frega se nel luogo dove presta servizio non c'è un estintore, un'adeguata areazione, se ci sono fili elettrici in mezzo ai piedi, se non ci sono uscite di sicurezza e quant'altro... la ditta che fornisce il servizio non vuole problemi, il cliente pure e se non vuole essere cacciato il lavoratore deve star zitto, subire e sperare che non succeda nulla.
Eh sì... sperare che non succeda nulla... ma non è quello che è successo alla ThyssenKrupp?
(lavoratorerassegnato)