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sabato 16 ottobre 2010

-2 AL VERTICE SULLA BIODIVERSITA'. WWF: "METTERE IN CONTO LA NATURA VUOL DIRE ANCHE PROTEGGERLA"


 

MENO DUE GIORNI AL VERTICE SULLA BIODIVERSITA'

 

WWF: "METTERE IN CONTO LA NATURA VUOL DIRE ANCHE PROTEGGERLA"

LE RICHIESTE E LE PROPOSTE AL VERTICE DI NAGOYA

 

Lettera WWF Italia al Governo italiano con 4 richieste: più risorse alla biodiversità, Piani d'azione regionali, indicatori di sostenibilità, Legge Quadro su Biodiversità

 

   Mancano solo due giorni all'inizio della Conferenza delle Parti sulla Convenzione per la Biodiversità (COP10). Da lunedi a Nagoya, in Giappone, si terrà il vertice più importante dell'ultimo decennio  per la difesa della ricchezza di vita sulla terra che dovrà non solo concordare  nuovi obiettivi per contrastare la perdita di biodiversità, ma anche impostare i meccanismi che consentano di finanziare le azioni per raggiungere tali obiettivi. Il WWF sarà presente con una propria delegazione internazionale e ha previsto numerosi 'side events' nel corso del Summit. L'obiettivo è quello di far raggiungere nuovi accordi in grado di fermare la continua perdita di ricchezza di vita e la continua erosione dei sistemi naturali.

 

Ecco i temi su cui il WWF porrà l'attenzione dei delegati:

 

METTERE IN CONTO LA NATURA
"Innanzitutto, dobbiamo fare in modo che l'immenso valore fornito da ecosistemi sani e vitali sia messo in conto sul piano economico. Abbiamo bisogno di mettere il "cartellino del prezzo" sul ruolo che svolge la natura nel fornire aria pulita e acqua per le nostre città, suoli fertili, risorse marine per la nostra alimentazione  e risorse genetiche e sostanze naturali per la nostra salute – ha dichiarato Jim Leape, direttore generale del WWF Internazionale.  Il WWF chiede con forza l'adozione di un obiettivo che incorporari i valori della biodiversità nella contabilità nazionale, nelle strategie di riduzione della povertà e di sviluppo nonchè nei processi di pianificazione. Il recente  rapporto Living Planet del WWF ha mostrato che stiamo consumando oltre una volta e mezzo le risorse del pianeta mentre il Living Planet Index - che misura lo stato di salute della biodiversità - è crollato del 30% a livello globale dal 1970 - e del 60% nei tropici.

 

AREE PROTETTE: 20% AL 2020

Il WWF sta promuovendo un obiettivo del "20 per cento entro il 2020" (20% by 2020) per le aree protette che a livello nazionale, potrebbe  assicurare la sopravvivenza e la ricchezza di tutti gli ecosistemi terrestri e costieri includendo accordi multi-nazionali che garantiscano un'analoga percentuale di protezione per le aree marine al di fuori della giurisdizione nazionale ma ricche di biodiversità.

Le 193 nazioni facenti parte  della Convenzione sulla diversità biologica - quasi tutte quelle del mondo – avevano  concordato nel 2002 di "ridurre significativamente" il tasso di perdita di biodiversità entro il 2010, in parte attraverso la protezione del 10 % degli habitat su base nazionale. Ma un rapporto pubblicato a maggio dal Segretariato della Convenzione ha svelato che 21 degli obiettivi globali di tutela della biodiversità non sono stati raggiunti. Questo comprende la mancanza di protezione degli habitat che contengono un quinto di tutte le specie minacciate e meno dell'1%  di protezione degli oceani. .

 

PESCA SOSTENIBILE

I governi potrebbero arricchirsi semplicemente abolendo i sussidi che portano allo sfruttamento eccessivo e perverso delle risorse naturali: per esempio, la flotta mondiale di pesca equivale a due volte e mezzo la capacità di sfruttamento sostenibile degli oceani e delle coste e per questo  la Banca Mondiale stima una redditività perduta di  50 miliardi di dollari l'anno, 27 milioni di posti di lavoro a rischio e il benessere di oltre un miliardo persone colpito. Mentre, secondo l'UNEP - United Nations Environment Program - investendo circa 8 miliardi di dollari all'anno nella riconversione 'ecologica' della pesca mondiale potrebbero aumentare le catture e migliorare la sicurezza alimentare e il reddito per centinaia di milioni di persone. La riduzione e l'abolizione dei sussidi 'perversi' alla pesca, che equivalgono ad almeno tre volte il suddetto importo, potrebbe aiutare a finanziare gli interveti di tutela.


DEFORESTAZIONE ZERO AL 2020 CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

"Il cambiamento climatico è un fattore chiave nella perdita di biodiversità e, allo stesso tempo, sono gli ecosistemi sani e ricchi di biodiversità i più resistenti alle conseguenze dei cambiamenti climatici  ha dichiarato Jim Leape "Questo incontro ha l'opportunità coordinare su un unico fronte le agende  internazionali sulla biodiversità, lo sviluppo e il clima, mediante il sostegno ad un obiettivo comune  di deforestazione zero al 2020. La Riduzione delle Emissioni da Deforestazione e  Degrado Forestale (REDD) - già sul tavolo dei negoziati sul clima - potrebbe svolgere un ruolo importante nel contrastare la perdita di foreste  che, nelle zone tropicali, ha un ritmo di circa 36 campi di calcio al   minuto. Le iniziative REDD possono rappresentare un'opportunità senza precedenti per finanziare uno dei servizi più importanti forniti dalle piante tropicali - la cattura del carbonio

 

RISORSE GENETICHE: UN DIRITTO DI TUTTI

Il WWF premerà affinchè si realizzi uno dei tre obiettivi originali della CBD, stabilendo una base equa per la ripartizione dei benefici delle risorse genetiche.  L'incontro del 2008 della CBD aveva indicato la possibilità di un Protocollo sull'accesso e la condivisione dei benefici (ABS - Protocol on Access and Benefit Sharing) – che si sarebbe dovuto definire proprio a Nagoya. " E' atteso da tempo un protocollo che riconosca gli interessi dei paesi più a 'rischio-biodiversità e che garantisca i diritti delle popolazioni locali sulle risorse genetiche e le conoscenze tradizionali" ha concluso Jim Leape.  

 

LE RICHIESTE AL GOVERNO ITALIANO – INVIATA LETTERA AL MINISTRO AMBIENTE

L'Italia si presenta finalmente al vertice di Nagoya avendo adottato, dopo 16 anni dalla ratifica da parte del nostro Paese della Convenzione internazionale della biodiversità (1994),  con le carte in regola dal punto di vista istituzionale: la Strategia nazionale della biodiversità elaborata dal Ministero dell'ambiente e approvata dalla Conferenza Stato-Regioni, e fortemente voluta dal WWF, è stata approvata il 7 ottobre scorso.

 

A questo punto il WWF Italia ha ricordato in una lettera e in un Position paper - inviati il 14 ottobre all'on.le Stefania Prestigiacomo, Ministro dell'Ambiente, della tutela del territorio e del mare -  che il Governo centrale e le Regioni devono dare vita ad una cabina di regia che, in coerenza con gli impegni al traguardo del 2020 che verranno assunti a Nagoya, deve tradurre gli obiettivi e gli strumenti individuati dalla Strategia in misure concrete per contenere e invertire la perdita di biodiversità e in veri e propri piani d'azione, sostenuti da adeguate risorse.

 

"Bisogna che già in occasione della COP 10 di Nagoya le istituzioni del nostro Paese confermino nei fatti di considerare il patrimonio naturale e i servizi che vengono resi dagli ecosistemi come parte integrante della nostra ricchezza nazionale e del benessere della comunità" – ha dichiarato Isabella Pratesi, responsabile Programma Conservazione del WWF Italia.

L'Italia è il Paese europeo più ricco di biodiversità con 57.468 specie animali (8,6% endemiche) 12.000 specie floristiche (13.5%) endemiche, ma molto di questo patrimonio si sta perdendo. Sono a rischio attuamente il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi e l'88% dei pesci di acqua dolce

 

4 RICHIESTE :

Quattro sono gli impegni solenni che il WWF Italia chiede al nostro Governo in occasione di Nagoya:

1.destinare adeguate risorse economiche alla tutela della biodiversità a partire dalla finanziaria 2011, partendo da quei circa 30 milioni di euro necessari, a superare il taglio del 50% dei fondi per le aree protette previsto nella Manovra 2011-2012 varata lo scorso luglio; 2. procedere alla redazione e alla prima attuazione di Piani d'azione regionali, che rendano concreta e visibile l'intervento istituzionale; 3. tenere in conto la natura, definendo quegli indicatori di sostenibilità che sono previsti nella riforma della contabilità pubblica del 2009 (legge 196/2009); 4. procedere alla definizione di una legge quadro nazionale sulla biodiversità, come stabilito nella Strategia.

 

Questi sono obiettivi immediati coerenti con l'agenda di Nagoya  ma va anche tenuto conto che la COP 10 indica il percorso che l'Italia deve intraprendere da qui al 2020 e che per il WWF dovrà vedere il nostro Paese impegnarsi:

 

dal punto di vista istituzionale per: a) intervenire per frenare il consumo del suolo e il cambio di destinazione d'uso del territorio allo scopo di rendere coerenti con questi obiettivi i piani paesaggistici e territoriali;  b) definire un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici basato sull'aumento della capacità di recupero degli ecosistemi; c) indirizzare virtuosamente i finanziamenti europei dei Fondi strutturali e dei Piani di sviluppo rurale nazionale e regionale; d) concordare programmi di cooperazione e scambio dei Paesi del Mediterraneo a tutela della biodiversità; e) creare le condizioni amministrative ed economiche perché si sviluppi il mercato delle professioni verdi, dei green job.

 

dal punto di vista della tutela degli ecosistemi: a) sostenere, a partire dal 2011 Anno internazionale delle foreste, programmi in ambito nazionale e internazionale di tutela del patrimonio forestale, anche come strumento per il contrasto ai cambiamenti climatici e lottare contro il commercio illegale di legame, aumentando l'utilizzo di legname certificato; b) porre dine allo sfruttamento eccessivo delle acque e alla frammentazione e devastazione dei sistemi idrografici, dando piena attuazione alla Direttiva comunitaria del 2000; c) eliminazione dello sforzo di pesca eccessivo (overfishing) e delle pratiche di pesca distruttive (ad es. le spadare), nel rispetto degli impegni assunti con la Dichiarazione del 2001 di Reikiavic.  

 

Roma, 16 ottobre 2010

 


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