I beni sono riconducibili in parte a Giuseppe Commiso (nella foto), 64 anni, detto "Il Mastro", e ad altri elementi considerati organici alla cosca. Gli incontri tra gli affiliati si svolgevano in una lavanderia Ape Green situata nel centro commerciale sequestrato, già comparsa nell'inchiesta "Crimine". Era lì, come testimoniano le intercettazioni ambientali, che venivano decise le strategie del gruppo criminale e venivano attribuite le cariche al suo interno.
Nei giorni scorsi, anche grazie a quelle intercettazioni, la polizia aveva arrestato tre persone legate alle cosche Cataldo e Cordì, tra cui il giovane rampollo dei Cordì, che avrebbero preso accordi per arrivare a una "pax mafiosa" dopo la sanguinosa faida durata 40 anni e spartirsi le estorsioni e i proventi illeciti sul territorio. Commisso avrebbe avuto un ruolo di primissimo piano anche in questa vicenda.
PRESO IL LATITANTE BARBARO.
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