Le indagini delle Fiamme Gialle, iniziate nel mese di agosto e condotte in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalita' Organizzata, hanno permesso di ricostruire e documentare l'intera organizzazione della banda. Ai vertici del sodalizio, ramificato su tutto il territorio capitolino con quartier generale al Casilino, sei soggetti, tutti italiani, che per i loro affari si avvalevano della collaborazione di cittadini extracomunitari. Una filiera che partiva dalla droga e terminava con gli immobili e le auto di lusso. L'attivita' principale era infatti quella dello spaccio di cocaina, che avveniva con i metodi piu' tradizionali su tutta la capitale. Il denaro provento dell'attivita' di spaccio poi veniva riciclato non solo con investimenti immobiliari, e dunque acquistando appartamenti e attivita' commerciali, ma anche e soprattutto in auto di lusso rubate. Bmw, Audi e Mercedes, tutte di grossa cilindrata, venivano lavorate e rigenerate nelle officine di proprieta' dei componenti dell'organizzazione e, quindi, rivendute ''pulite'' con tanto di documenti immacolati. In particolare, come hanno accertato i Finanzieri coordinati dal Procuratore Aggiunto P. Saviotti e dal Sostituto Procuratore Dr. P. Cipolla, l'attivita' di spaccio era prerogativa dei cittadini italiani, mentre gli stranieri si occupavano della ''lavorazione'' delle auto. Nel corso delle indagini i militari sono riusciti a monitorare non solo ogni singola cessione di stupefacente, ma anche a ricostruire i passaggi attraverso i quali le autovetture rubate venivano ripulite e ad individuare gli immobili e le attivita' commerciali su cui venivano reinvestiti i proventi delle attivita' dell'organizzazione. Il gruppo criminale, infatti, attraverso l'utilizzo di una strategia intimidatoria propria delle piu' note organizzazioni criminali era riuscito, in pochi mesi, ad eliminare ogni altro concorrente e ad allacciare rapporti d'affari con soggetti criminali di altre regioni italiane, in particolare campani. Sequestrati finora circa 20 kg di cocaina denaro in contante oltre a diverse armi da sparo. A finire sotto sequestro anche le due autofficine utilizzate dalla banda per rigenerare le auto. Il valore complessivo dei beni sottratti all'organizzazione nel corso delle indagini ammonta a circa 2.000.000 di euro. (07.02.11)
(ASCA)
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