ARTE E SCIENZA. SUONI E AZIONI PER CONOSCERE IL MONDO
Martedì 28 giugno alle 17.30 la Sissa ospita l'incontro pubblico
"Multimodality and Cross-modality in Art and Science" con esperti da Zurigo, Trento, Udine e Trieste
Trieste, 24 giugno 2011 - Vista, tatto, gusto, olfatto, udito. Attraverso i cinque sensi conosciamo il mondo intorno a noi: grazie ai diversi canali sensoriali riceviamo infatti informazioni con cui elaboriamo una rappresentazione mentale della realtà circostante. Martedì 28 giugno, alle 17.30, continua alla Sissa di Trieste il dibattito sul funzionamento del nostro sistema percettivo e cognitivo.
Nell'aula 128-129 della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (via Bonomea 265) si terrà la seconda giornata dell'evento "Multimodality and Cross-modality in Art and Science", organizzato in collaborazione con il Dipartimento di psicologia dell'ateneo triestino e il Conservatorio G. Tartini di Trieste.
Un dibattito a più voci, aperto al pubblico, all'insegna dell'interdisciplinarietà: dalla psicologia alle neuroscienze, dal design industriale alle simulazioni, dall'interazione uomo-macchina alla ricerca in ambito musicale.
Cosa succede nel nostro cervello quando osserviamo qualcuno che compie un'azione? Quali suoni si accompagnano alle nostre azioni quotidiane? Che differenza c'è tra il suono musicale e quello ambientale? In che modo l'arte indaga e dà espressione al rapporto tra corpo e suono? Sono alcuni degli interrogativi che animeranno gli interventi di Angelika Lingnau, dal Centro interdipartimentale Mente/Cervello dell'Università di Trento, Karmen Franinovič, dell'Università della Arti di Zurigo, Pietro Polotti, del Conservatorio G. Tartini di Trieste, e Federico Fontana, del Laboratorio di interazione uomo-macchina dell'Università di Udine. Modera Raffaella Rumiati, docente alla Sissa.
La rappresentazione delle azioni nel nostro cervello
Gli esseri umani hanno elevate capacità di comprendere azioni e gesti di altre persone: un cenno di saluto o il porgere una bottiglia d'acqua, indipendentemente da come queste azioni siano effettivamente eseguite, vengono facilmente interpretati come tali anche quando intere parti del corpo dell'altra persona non sono visibili. «Per anni si è sostenuto che noi comprendiamo tali azioni perché le simuliamo nel nostro sistema motorio come se le stessimo effettivamente eseguendo - precisa Lingnau -. Oggi questa visione è messa in discussione». Attraverso alcuni esperimenti di neuroimaging, la ricercatrice illustrerà il modo in cui il cervello umano riesce a interpretare i gesti altrui.
L'esperienza del suono autoprodotto
Ogni nostro movimento genera un suono. Quando spingiamo l'acceleratore di un automobile, il rombo del motore risponde alla nostra pressione. Quando camminiamo per strada, il rumore dei nostri passi risuona in tutto il nostro corpo. Nell'atto di tagliare delle patate il coltello penetra attraverso il vegetale fino a colpire il tagliere. «In ciascuna di queste situazioni di vita quotidiana, noi siamo la causa del suono. Non stiamo solo ascoltando, ma siamo immersi dentro le risposte sonore del mondo e guidati da esse» commenta Franinovič. «Tuttavia – continua - questa parte essenziale della nostra vita è stata solo marginalmente presa in considerazione all'interno delle comunità scientifiche e del design, che hanno preferito studiare il soggetto in ascolto». Con il suo intervento, il ricercatore illustrerà i concetti del design del suono enattivo al fine di spostare la prospettiva dal punto di vista della mera ricezione a quello del "fare con il suono".
Suono, multimodalità e azione corporea
Pietro Polotti, del Dipartimento di nuove tecnologie e linguaggi musicali del Conservatorio Tartini, esplorerà in chiave artistica il rapporto tra suono e corpo, tra aspetti uditivi e propriocettivi del nostro interagire con il mondo esterno. In particolare, illustrerà come il suono generato artificialmente dal computer possa essere utilizzato come rappresentazione del gesto e del suo contenuto espressivo. «Parliamo di suono embodied ed enattivo, dove il primo termine indica il recupero del corpo nell'interazione dell'uomo con la tecnologia e il secondo la considerazione dell'intimo e indissolubile legame tra azione e percezione».
Sound design: movimento, tatto, udito
Il suono, quale veicolo d'informazione, è tradizionalmente scisso nelle due componenti: musicale e ambientale. Il suono musicale si connota soprattutto in senso artistico ed emozionale, i suoni ambientali sono normalmente associati ad attività che coinvolgono oggetti e contesti di immediata e quotidiana esperienza. «Illustrerò esempi di simulazioni in grado di riprodurre virtualmente suoni musicali e ambientali, da un unico fenomeno. Inoltre, essendo questi stessi fenomeni anche alla base della generazione di indizi vibrotattili, mostrerò alcuni esperimenti cross-modali che dimostrano come la manipolazione del suono determini illusioni vibrotattili e viceversa» anticipa Federico Fontana del Laboratorio di interazione uomo-macchina dell'ateno di Udine.
Programma
Martedì 28 giugno 2011 | h. 17.30 | aula 128-129 | SISSA |Via Bonomea, 265 | Trieste
Angelika Lingnau
CIMeC - Centro interdipartimentale Mente/Cervello - Università di Trento
"La rappresentazione delle azioni nel cervello umano"
Karmen Franinovič
IAD Interaction Design - Università delle Arti di Zurigo
"Azioni amplificate: l'esperienza del suono autoprodotto"
Pietro Polotti
Dip. di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali – Conservatorio G. Tartini, Trieste
"Visual sonic enaction: multimodalità e azione corporea"
Federico Fontana
DIMI / Laboratorio di Interazione Uomo-Macchina – Università di Udine
"Enactive sound design: movimento, tatto, udito"
Modera: Raffaella Rumiati
A cura di
Vincent Torre e Raffaella Rumiati (SISSA), Walter Gerbino (Università di Trieste), Pietro Polotti e Paolo Pachini (Conservatorio G.Tartini)
Collaborazione di
Maurizio Goina, Ivan Penov, Tiziano Bole, Margherita Pevere
Ringraziamenti
Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) - Trieste
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