Occasione per gli intervenuti la visita in anteprima della Villa Augustea, non aperta al pubblico, nei pressi di Starza della Regina a Somma Vesuviana. I lavori di restauro, eseguiti dal 2002 sino ad oggi dalla squadra di archeologi giapponesi diretti dal prof. Satoshi Matsuyama dell'Università degli Studi di Tokio, hanno portato alla luce duemila metri quadri della cella vinaria della villa.
L'edificio romano si fa risalire alla prima età imperiale ed in passato è stato erroneamente attribuito all'imperatore Augusto per le sue ingenti dimensioni, facendo fede alla citazione di Tacito secondo il quale Augusto morì apud Nolam. I raffinati affreschi, i doli di ingenti dimensioni, la pregiata statua di Dioniso ritenuta un unicum per la sua fattura, riconducono decisamente al culto di Bacco e ad una fervida attività vitivinicola. Sono tanti i motivi ed i particolari che rendono così affascinante ed interessante questo sito archeologico. Tra questi il fatto che dagli studi effettuati è emerso che la villa abbia vissuto ben 400
anni oltre la famosa eruzione del 79 d.C., quella che distrusse i siti di Pompei ed Ercolano. Infatti fu l'eruzione del 472 d.C. a sommergere Villa Augustea ed a fermare la sua fervente attività.
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