Si parla sempre di quanto sia importante l'acqua per il
benessere fisico, ma sappiamo quali sono le reali conseguenze di un'eccessiva
assenza di acqua nel corpo? Abbiamo un'idea realistica del fabbisogno ottimale
per evitare problematiche importanti come l'aumento della temperatura corporea
(anche fino a 40°) e della frequenza cardiaca? Ecco allora che con questo testo
si vogliono mettere dei punti fermi per rispondere a queste domande.
La disidratazione è intimamente legata alla diminuita
efficienza nell’eliminazione dei grassi così come tutti i sistemi che durante
attività fisiche sostenute ci inducono a produrre più sudore spingendo in modo
artificioso il corpo all'aumento della temperatura corporea. Il sudore, al di
là di quanto alcuni pensano, non è il grasso che si scioglie ma, semplicemente
acqua che è rilasciata da tutti i comparti del nostro corpo insieme a dei sali
(ecco perché se lo assaggiamo il sudore al palato risulta salato), in un litro
di sudore possiamo trovare 1,5 gr di sali e il 40% di essi è rappresentato dal
sodio, il resto è dato da potassio e altri tipi di sali presenti in misura meno
importante.
Bruciare i grassi con l'attività fisica non è così
immediato, al contrario è molto facile perdere acqua, è stimato che il peso
perso durante l'attività fisica è quasi totalmente dovuto all'acqua rilasciata,
per spiegarsi meglio una donna di 60 kg dopo quarantacinque min di attività
aerobica brucia solamente 14 grammi di grasso mentre un uomo di 70 kg che corre
per circa 5 km brucia solamente 17 grammi di grasso.
Equilibrio è il termine d'oro quindi, bilanciare tra le
uscite e le entrate è la regola aurea per un buon funzionamento del nostro
corpo in particolare durante l'attività fisica, una perdita del 2/3% del peso
in termini di acqua compromette le prestazioni fisiche e aumenta la percezione
della fatica e una perdita maggiore diventa addirittura pericolosa. Perdere
acqua significa privare il corpo di liquidi da tutti i comparti compreso il
sangue, questo vuol dire che durante un'attività fisica intensa con lo stress a
carico del sistema cardiovascolare al massimo e con la temperatura corporea in
aumento le nostre cellule che funzionano bene intorno ai trentasette gradi
inizierebbero a soffrire e li comincerebbero i guai.
Nella maggior parte delle persone la percezione di sete e
quindi la gestione della disidratazione è gestita dall’ipotalamo, ma attendere
lo stimolo di sete è già tardi perché significa che siamo già disidratati il
che vuol dire che il recupero è più difficoltoso visto che siamo già in una
situazione compromessa sopratutto durante l'attività fisica, ecco perché
sarebbe meglio bere a intervalli regolari senza aspettare lo stimolo della
sete.
Mentre durante la classica attività fisica possiamo perdere
anche un kilo di liquidi ma pochi grammi di grassi, le calorie bruciate in
momenti blanda attività (come il lavoro, lo studio, la lettura, il guidare,
ecc.) sono attinte esclusivamente dai grassi, questa quota consumata è data
essenzialmente da intensità dello sforzo e dalla massa muscolare, questo per
due ragioni, fare sport mantiene i muscoli respiratori e i battiti tonici anche
nel post allenamento inoltre il corpo è impegnato nella ricostruzione delle
riserve energetiche cui ha prima attinto e tutto ciò richiede a sua volta
energia, come seconda cosa avere una massa tonica richiede energia
supplementare per il mantenimento questo significa aumentare il dispendio di
mantenimento.
Che cosa dicono gli studiosi riguardo questa delicata
questione?
Quanto si dovrebbe bere come minimo?
In realtà uno standard quantitativo giornaliero di apporto
di
acqua sana e pura non è mai stato definito sopratutto per gli sportivi,
diciamo però che tendenzialmente per un sedentario mediamente s’indica che
bisognerebbe bere una quantità di acqua pari alle calorie spese nella giornata.
Due litri d’acqua per 2000 calorie consumate, per un uomo
medio sedentario, questo è un fabbisogno verosimile, leggermente meno per la
donna.
Ecco che ora dovremmo avere un po’ più chiara la necessità
di acqua per il nostro corpo; è sottointeso che questa deve essere
rigorosamente acqua qualitativamente sana e pura, non priva di sali e neppure
eccessivamente carica di agenti terzi che ne comprometterebbero la qualità.