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giovedì 19 giugno 2014

Disidratazione, la stagione estiva e il fabbisogno di liquidi

Si parla sempre di quanto sia importante l'acqua per il benessere fisico, ma sappiamo quali sono le reali conseguenze di un'eccessiva assenza di acqua nel corpo? Abbiamo un'idea realistica del fabbisogno ottimale per evitare problematiche importanti come l'aumento della temperatura corporea (anche fino a 40°) e della frequenza cardiaca? Ecco allora che con questo testo si vogliono mettere dei punti fermi per rispondere a queste domande.
La disidratazione è intimamente legata alla diminuita efficienza nell’eliminazione dei grassi così come tutti i sistemi che durante attività fisiche sostenute ci inducono a produrre più sudore spingendo in modo artificioso il corpo all'aumento della temperatura corporea. Il sudore, al di là di quanto alcuni pensano, non è il grasso che si scioglie ma, semplicemente acqua che è rilasciata da tutti i comparti del nostro corpo insieme a dei sali (ecco perché se lo assaggiamo il sudore al palato risulta salato), in un litro di sudore possiamo trovare 1,5 gr di sali e il 40% di essi è rappresentato dal sodio, il resto è dato da potassio e altri tipi di sali presenti in misura meno importante.
Bruciare i grassi con l'attività fisica non è così immediato, al contrario è molto facile perdere acqua, è stimato che il peso perso durante l'attività fisica è quasi totalmente dovuto all'acqua rilasciata, per spiegarsi meglio una donna di 60 kg dopo quarantacinque min di attività aerobica brucia solamente 14 grammi di grasso mentre un uomo di 70 kg che corre per circa 5 km brucia solamente 17 grammi di grasso.
Equilibrio è il termine d'oro quindi, bilanciare tra le uscite e le entrate è la regola aurea per un buon funzionamento del nostro corpo in particolare durante l'attività fisica, una perdita del 2/3% del peso in termini di acqua compromette le prestazioni fisiche e aumenta la percezione della fatica e una perdita maggiore diventa addirittura pericolosa. Perdere acqua significa privare il corpo di liquidi da tutti i comparti compreso il sangue, questo vuol dire che durante un'attività fisica intensa con lo stress a carico del sistema cardiovascolare al massimo e con la temperatura corporea in aumento le nostre cellule che funzionano bene intorno ai trentasette gradi inizierebbero a soffrire e li comincerebbero i guai.
Nella maggior parte delle persone la percezione di sete e quindi la gestione della disidratazione è gestita dall’ipotalamo, ma attendere lo stimolo di sete è già tardi perché significa che siamo già disidratati il che vuol dire che il recupero è più difficoltoso visto che siamo già in una situazione compromessa sopratutto durante l'attività fisica, ecco perché sarebbe meglio bere a intervalli regolari senza aspettare lo stimolo della sete.
Mentre durante la classica attività fisica possiamo perdere anche un kilo di liquidi ma pochi grammi di grassi, le calorie bruciate in momenti blanda attività (come il lavoro, lo studio, la lettura, il guidare, ecc.) sono attinte esclusivamente dai grassi, questa quota consumata è data essenzialmente da intensità dello sforzo e dalla massa muscolare, questo per due ragioni, fare sport mantiene i muscoli respiratori e i battiti tonici anche nel post allenamento inoltre il corpo è impegnato nella ricostruzione delle riserve energetiche cui ha prima attinto e tutto ciò richiede a sua volta energia, come seconda cosa avere una massa tonica richiede energia supplementare per il mantenimento questo significa aumentare il dispendio di mantenimento.
Che cosa dicono gli studiosi riguardo questa delicata questione?
Quanto si dovrebbe bere come minimo?
In realtà uno standard quantitativo giornaliero di apporto di acqua sana e pura non è mai stato definito sopratutto per gli sportivi, diciamo però che tendenzialmente per un sedentario mediamente s’indica che bisognerebbe bere una quantità di acqua pari alle calorie spese nella giornata.
Due litri d’acqua per 2000 calorie consumate, per un uomo medio sedentario, questo è un fabbisogno verosimile, leggermente meno per la donna.
Ecco che ora dovremmo avere un po’ più chiara la necessità di acqua per il nostro corpo; è sottointeso che questa deve essere rigorosamente acqua qualitativamente sana e pura, non priva di sali e neppure eccessivamente carica di agenti terzi che ne comprometterebbero la qualità.

In questo l’uso di depuratori d’acqua Teco Group srl, domestici ed aziendali, può essere essenziale per mantenere una corretta idratazione per il nostro corpo.

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