Rivoluzione a scuola.
Ce n'è davvero bisogno? E se sì da dove cominciare?
Il tradizionale
“strumento-scuola” è ancora adatto in un mondo che ha subito radicali
trasformazioni sociali e tecnologiche?
Queste
ed altre domande si porrà Il Convegno – sollecitato dal saggio di Corrado Poli
“Rivoluzione a Scuola”, che ha ispirato per certi aspetti anche l’azione
dell’attuale governo – dal titolo RIVOLUZIONE
SCUOLA: Valori Spazi Metodi, organizzato dal FAI REGIONALE VENETO e dall’ORDINE
DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI PADOVA giovedì 27 novembre 2014 In Sala
Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Piazza
Duomo, 15 Padova dalle ore 09,30 alle ore 16,00, cui seguirà un dibattito
aperto tra i convenuti ed i relatori
Il piano di edilizia scolastica del Governo
Renzi, che coinvolgerà complessivamente 21.230 interventi per investimenti pari a 1.094.000.000 di euro, è composto da tre principali filoni: scuole nuove - costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, scuole sicure - interventi di messa in
sicurezza, scuole belle – opere
di decoro e piccola manutenzione.
Certo è meritevole questa nuova volontà di investire risorse nella scuola,
ma partendo da questo rinnovato impegno si discuterà in modo più ampio e
complesso sui valori, gli spazi ed i metodi, mettendo a confronto le opinioni
di urbanisti, architetti e pedagoghi, che affronteranno il tema in modo
originale e in forma ampia e compiuta.
La scuola di un secolo
fa fu progettata attorno ai concetti guida del diritto allo studio,
dell’obbligatorietà scolastica, della standardizzazione del sapere e, di
conseguenza, del valore legale del titolo di studio garantito dallo Stato
nazionale.
Nell’attuale
società, sono ancora attuali questi concetti o andrebbero ripensati e
ridefiniti radicalmente?
La
standardizzazione del sapere, necessaria all’integrazione nazionale e alla
modernizzazione, è ancora prioritaria rispetto all’innovazione, alla creatività
e alla differenziazione sia di metodi didattici, sia di contenuti?
In che modo
la scuola favorisce il passaggio dalla società moderna di massa a una società
dove convivono diversi stili di vita?
Dalle risposte a queste
domande emergeranno gli indirizzi progettuali per i seguenti tre aspetti della
politica scolastica che hanno ricadute dirette sulla società, il territorio e
le costruzioni.
Con il convegno si
intende aprire una riflessione sul ruolo che la scuola gioca in tutta la
società, ivi compresa la costruzione degli edifici, l’urbanistica e la
formazione del territorio.
Si affronteranno sia
gli aspetti pedagogici e organizzativi, sia le problematiche relative ai luoghi
della scuola, dagli edifici alla collocazione sul territorio.
La collaborazione tra
geografi, architetti, pedagogisti, urbanisti, sociologi ed esperti di politiche
urbane, consentirà di affrontare in modo comprensivo la questione
dell’istruzione/educazione che nel mondo occidentale coinvolge tutti i
cittadini per lunghi periodi della vita e ogni giorno riguarda direttamente
almeno il 15% delle popolazioni.
Parteciperanno portando
le loro esperienze e i loro contributi specialistici:
Corrado Poli, geografo-saggista, direttore scientifico del
Master in Sustainable Urban Management,
IULM di Milano
Luigi Cerantola, letterato, già docente di
letteratura italiana all’Imperiale Accademia di Tokio
Laura Pezzetti, architetto, docente
Politecnico di Milano
Leonardo Ciacci, architetto urbanista, docente IUAV
Georg
W. Reinberg, architetto,
docente Vienna Technical University
Vanna Iori, pedagoga,
docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Coordinerà il dibattito
Giulio Muratori delegato FAI e
Consigliere dell’Ordine
La peculiarità del
Convegno starà nel collegare gli aspetti psico-pedagogici con le strutture
materiali, di conseguenza si penserà alla scuola come a un elemento
fondamentale nella formazione della città e del territorio.
La scuola potrà
ridiventare centrale nel processo di formazione della società riproponendosi in
termini di riferimento formale e sociale, dovrà diventare il vero fulcro dei
quartieri, con grande valore estetico aperta tutta la giornata, con funzioni
anche di tipo sociale e aggregativo, sino a diventare elemento simbolico in
grado di ridare un’identità autonoma alle varie parti della città, il tutto
inserito in aree verdi con impianti sportivi di base, perché la creazione della
cultura è senza dubbio favorita se avremo dei cittadini sani grazie
all’attività motoria.
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