Il nostro Paese non e' nuovo a sperimentazioni, spesso un po' improvvisate e quindi destinate a fallire, e nonostante ciò presentate come rivoluzioni. Si pensi alla carta d'identita' elettronica, avviata nel 2006 ed ancora oggi praticamente in alto mare: costa di piu' di quella cartacea, ci vuole piu' tempo per averla e non sono rari i blocchi tecnici prolungati delle singole Amministrazioni per l'erogazione. Si pensi ancora al "domicilio digitale", lanciato in pompa magna nel 2012 e tutt'oggi inesistente - tant'e' che l'attuale Governo si appresta ad un rivoluzionario (sperem) rilancio.
Insomma, va bene osare, anche a rischio di fare errori e correggerli. Ma quando una sperimentazione, magari neanche ben preparata, viene presentata come una cosa fatta, il rischio è che oltre a fallire miseramente, faccia seri danni ai cittadini.
(1) ItaliaOggi del 16, 17 e 25 aprile, nonche' il numero odierno.
Sul numero del 17/04, leggiamo: «il 60% dei dati sui mutui inseriti dall'Agenzia delle entrate nel 730 precompilato e il 57% dei dati sulle assicurazioni non sono corretti. E per i contribuenti sarà necessario provvedere alla correzione».
http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201504161955501443&chkAgenzie=ITALIAOGGI&titolo=Precompilatopienodierrori
(2) Si tratta di ripristinare le detrazioni Irpef spettanti per i giorni di lavoro dipendente o di pensione, perche' il software del ministero, quando arrivano piu' certificazioni uniche da parte dei sostituti d'imposta, azzera il tutto e, di conseguenza, azzera anche le detrazioni spettanti.
(3) i Paesi in cui e' in vigore, anche quelli piu' efficienti tipo la Danimarca, hanno tutti fatto lunghe sperimentazioni: http://www.keepeek.com/Digital-Asset-Management/oecd/taxation/tax-administration-2013_9789264200814-en#page240
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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