La think tank Green Alliance [1] ha condotto uno studio riguardo al potenziale impatto sul mercato del lavoro delle politiche incluse nel pacchetto [2], concentrandosi su tre delle maggiori economie manifatturiere in Europa: Italia, Polonia e Germania.
Lo studio mostra che, se sufficientemente ambiziose, le misure del pacchetto potrebbero ridurre il tasso di disoccupazione e creare risparmi pari a €3 miliardi annui.
Solamente all’interno di queste tre economie, lo sviluppo dell’economia circolare aiuterebbe a contrastare problemi di disocuppazione a livello regionale e professionale, ricollocando 270.000 persone nel mercato del lavoro.
- Un ampio potenziale di sviluppo della bioeconomia nell’ambito alimentare e delle biotechnologie. Attualmente le attivitá legate alla bioeconomia in Italia sono principalmente presenti al nord: solo il 22% degli impianti di compostaggio e combustione anaerobica sono collocati al sud e nelle isole, nonostante tali regioni costituiscanoall’incirca la metá del terreno agricolo italiano.
- Due terzi dei nuovi impieghi legati all’economica circolare veranno collocati nel sud e nelle isole. Questa ridistribuzione potrebbe mitigarele ineguaglianze geografiche legate alla discocuppazione. Per esempio, lo scenario medio dell’analisi evidenzia una riduzione del tasso di disoccupazione pari a 90.000 persone.
- In Polonia, il potenziale di crescita è maggiore nelle industrie manufatturiere caratterizate da impieghi a tempo indeterminato. La Polonia attualmente possiede una proporzione di lavoratori soggetti a contratti precari, o cosidetti “spazzatura”, pari a due volte la media Europea, rendendo il prospetto di contratti a tempo indeterminato particolarmente attraente.
- In Germania, nonostante trattandosi del paese con il piu’ basso tasso di disoccupazione in Europa, ci sono ampie opportunitá legate alla riduzione delle ineguaglianze tra est ed ovest. Concentrandosi sullo sviluppo di servizi che permettono ai consumatori di utilizzare beni manifatturieri senza peraltro possederli, gli impieghi possono essere creati nell’est della Germania dove il tasso di disoccupazione è , in rapporto, relativamente elevato.
- The Aldersgate Group è una coalizione di aziende, istituti professionali, enti non governativi e politici che sviluppano soluzioni politiche per affrontare le sfide ambientali in maniera efficace e capace di creare benefici economici per il Regno Unito e l’UE. È basato a Londra, e i suoi membri, provenienti da una vasta gamma di settori economici, hanno un fatturato complessivo in eccesso di 300 miliardi di sterline. L’Aldersgate Group ha come principale priorita’ politica l’efficienza delle risorse, e fa parte del EU Life, avendo fondato il progetto ‘Developing Resource Efficient Business Model (REBus)’.
- Ecologic Institute conduce ricerche ambientali inter- e intradisciplinari. In quanto organizzazione privata e indipendente, Ecologic Institute si dedica alla preparazione di ricerche sugli aspetti socio-politici della sostanibilitá e contribuisce le sue competenze e conoscienze al campo della politica ambientale. L’utilizzo di metodi di ricerca innovativi, interdisciplinari e pragmatici permettono la produzione di ricerche di eccellente valore scientifico e sociale. Ecologic Institute si occupa di una varietá di temi ambientali e sul loro impatto nelle sfere socio-politiche e culturali. L’organizzazione fu fondata nel 1995 , collabora con altre istituzioni Europee e Internazionali e fa parte della Ecological Research Network (Ecornet). È registrata come organizzazione non a scopo di lucro e ha sede a Berlino, Bruxelles and Washington DC. Piú di 100 persone contribuiscono ai suoi progetti di ricerca internazionali and interdisciplinari.
- L’ Institute for European Environmental Policy (IEEP) è un’organizzazione indipendente e non a scopo di lucro che, tramite la disseminazione della propria ricerca e analisi politica, si occupa di avanzare la sostenibilitá ambientale in Europa. Ci specializziamo nello sviluppo di politiche ambientali a livello europeo e nella loro implementazione a livello nazionale. Abbiamo partecipato a diversi studi e iniziative inerenti a vari aspetti dell’economia circolare e sulla gestione dei rifiuti. I nostri studi piu recenti si occupano di bioeconomia, rifiuti marini, l’uso ecologico del legno e sull’identificazione dei migliori strumenti politici per agevolare la transizione ad un’economia circolare. Abbiamo sede a Bruxelles e Londra.
- De Groene Zaak è la principale associazione di gestione sostenibile in Olanda, che unisce oltre duecento aziende. Rappresentante dell’Olanda all’interno del Consiglio Mondiale delle imprese per lo Sviluppo Sostenibile (WBCSD), De Groene Zaak è anche socio fondatore di Ecopreneur. Tutti i nostri membri si attengono ad un principio chiave: trasformare il nostro attuale lotto economico in uno sostenibile e circolare il piu’ presto possibile. De Groene Zaak sostiene questo obbiettivo tramite attivita’ di lobbying per una concorrenza leale, mettendo il tema della sostenibilitá al primo posto e mettendo in contatto gli imprenditori mebri del nostro network. In aggiunta, i nostri parter creano nuove opportunitá collaborando con Het Groene Brein, un network di scienziati e ricercatori che mettono a disposizione ricerche innovative e conoscenze di esperti.
- UnternehmensGrün – l’associazione federale tedesca per l’economia sostenibile– è stata fondata nel 1992. Rappresentando oltre 140 membri, UG svolge campagne per la protezione dell’ambiente e per un’economia sostenibile. UG è un’associazione non-profit, finanziariamente e politicamente indipendente, di imprenditori. I suoi membri sono principalmente piccole e medie imprese, accumunati dall’interesse di operare in maniera sostenibile e responsabile. Provengono da vari settori economici: ingegneria, rinnovabili, e metalmeccanica, a societá di consulenza, agenzie pubblicitarie, studi legali, scuole di guida e fabbriche di birra.
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