La Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, ha inviato oggi (4 ottobre 2020) una nota indirizzata alla direzione generale del “Policlinico San Marco” con la quale chiede un incontro “urgentissimo, per definire la chiusura immediata dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia, Pronto Soccorso Ostetrico e Sala parto del P.O. Policlinico “G. Rodolico”. La missiva è sottoscritta dal segretario territoriale Calogero Coniglio insieme ai componenti della segreteria Salvatore Bellia e Maurizio Cirignotta, i quali chiedono inoltre “la sanificazione e la bonifica dell’area e dell’intero padiglione n. 3, e infine di sottoporre il personale rimasto ad obblighi di vigilanza e al tampone”.
Tutto ciò fa seguito alla comunicazione del 30 settembre scorso “nella quale si condannavano i gravissimi episodi verificatisi presso le quattro Aziende Sanitarie della provincia di Catania, dove alcuni dipendenti sono stati contagiati, sottoposti a quarantena e taluni a ricovero ospedaliero – si legge nella nota - e quindi ad un aumento dei contagi tra gli operatori sanitari, nonostante le misure adottate dalle aziende e che purtroppo non hanno impedito quanto accaduto a causa di comportamenti sicuramente imprudenti e poco responsabili da parte dell’utenza. Secondo le voci che circolano da diverse ore sulla presunta positività al Coronavirus di diversi operatori sanitari in azienda – continua la nota - in particolare n. 6 dipendenti (un’infermiera, un’ostetrica e 4 operatori sanitari) in servizio presso l’Unità di Ostetricia e Ginecologia, il Pronto Soccorso Ostetrico e la Sala parto del P.O. Policlinico 'G. Rodolico', non resta che chiudere il reparto e sanificare l’intero padiglione n. 3.”
“Chiediamo verifiche e valutazioni urgentissime, dei percorsi, delle zone filtro, dei dispositivi di protezione individuali di cui sono dotati, di verificare quanti pazienti sono stati ricoverati nel reparto ed in quali condizioni di salute. Inoltre chiediamo di rendere noto il numero dei tamponi positivi effettuati (dopo i primi casi di contagi da marzo ad oggi), il numero di operatori in quarantena, in isolamento e quelli ricoverati – continuano ancora i sindacalisti - e rapportarli con il numero di abitanti e la possibile creazione di strutture ricettive da destinare a medici, infermieri e operatori sanitari. Pertanto la Fsi-Usae ritiene necessario che l’Azienda si adoperi per porre in essere le misure di sicurezza e profilassi richieste dal Governo e fornisca Dpi adeguati ai dipendenti, volti a salvaguardare l’integrità fisica dei Lavoratori e di conseguenza della collettività”.
MCV
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