Le amministrative a Gela negli intenti dei 70.000 abitanti dovevano rappresentare il cambiamento nella successione dell’amministrazione uscente retta dall’avv. Greco. Amministrazione con tante ombre e poche luci in fase di traballo molto prima delle elezioni che arriva a stento alla fine e dovrà subire l’onta dei liquidatori regionali pronti a pareggiare il disavanzo di bilancio a suon di tagli. Un modo per cambiare la tessitura della solita tela del Ragno che cerca potere e connubio con la Politica delimitando le scelte e lo sviluppo del territorio. Molte cose si sono intrecciate in tanti anni ed hanno visto parti oscure collegate a lavori pubblici ed a grandi proventi di denaro. Il porto turistico insabbiato da quando è stato costruito frutto di lavori milionari e di manutenzioni per il dragaggio, una vera miniera d’oro di miliardi di euro che anche sotto le elezioni vede il grande contributo della Raffineria di Gela per l’ennesima insabbiatura che ha bloccato le attività del piccolo porto. Tutti ne hanno parlato ma nessuno negli anni ha detto che il braccio esterno ad est deve essere allungato verso il mare, creando un arco di protezione nei confronti dell’ingresso di sabbia. Le fogne d’oro della centrale via Venezia oggi chiara estensione della statale 115 come tragitto obbligato per andare a Ragusa con le conseguenze di un trasporto pesante presente ed oppressivo. Manca una vera circonvallazione che permetta il by pass della città. La Gela-Siracusa rimane sulla carta e si ferma a Modica. A Gela non esiste un piano organizzativo per dare ai commercianti la possibilità di avere un suolo pubblico legale, tutto funzione nell’abusivismo totale e nella concessione ad amici di un gazebo durante la campagna elettorale in un noto quartiere di Gela mentre gli altri stanno a guardare. Si è sfiorato il baratro per il trasporto pubblico gestito dall’AST oramai in bancarotta con il disagio per anziani e disabili. Si sente in alcune zone il fiato dell’oppressione della mafia che vuole ed ottiene senza che nessuno possa contrastarla. Un paese, Gela, quello degli uomini muti, dove conviene stare zitti per non avere problemi. I giovani vogliono il riscatto e nelle ultime elezioni amministrative si sono presentati in massa fra i tanti candidati vincendo in alcune liste, ma il grosso dei vittoriosi rappresenta la vecchia politica e le stesse lobby. La Gela della “Stella” e di “Cosa Nostra” ricorda la strage della sala giochi del 27 novembre 1990 che causò la morte di 8 persone ed il ferimento di altre 7. Molte le sinfonie che hanno caratterizzato la campagna elettorale fatta di buoni pasto per i quartieri disagiati e giocattoli per i bambini, una forma di richiesta di un voto per la vittoria finale? Il sussurro di persone che non si fanno riconoscere ma che parlano apertamente di voti accaparrati con grande disinvoltura la dice tutta sul grande Ragno che tesse ancora una volta la sua tela. Nelle amministrative di Gela in alcuni casi hanno vinto candidati con grandi aziende nelle mani ed una moltitudine di operai liberi di scegliere ma obbligati mentalmente nella cosa migliore da fare. I candidati che si sono confrontati sono: Grazia Cosentino appoggiata dalle liste di FdI, Forza Italia, Italia Viva, Lega, Nuova Democrazia Cristiana, Terenziano Di Stefano appoggiato dalle liste di Pd, M5s, Sud Chiama Nord, Una Buona Idea, Melfa, Ripartiamo da Zero in Azione, Autonomisti per Gela, Partito Comunista Italiano, Miguel Donegani , appoggiato dalla lista PeR – Progressisti e Riformisti, Filippo Franzone appoggiato dalla lista Franzone Sindaco Totò Scerra appoggiato dalle liste Moderati, Partito Liberale Italiano, Totò Scerra Sindaco. Hanno votato il 57,09 % degli aventi diritto di cui 19022 Donne e 17870 Maschi. Le performance sindacali hanno visto vincere al momento Grazia Cosentino con 61625 voti, Terenziano Di Stefano con 10348 voti, Totò Scerra con 8296 voti, Miguel Donegani co 2594 voti, Filippo Franzone 2507 voti. Nessuno dei sindaci in lizza ha raggiunto il 40% utile ed andranno al ballottaggio Grazia Cosentino e Terenziano Di Stefano. Le schede nulle sono 1222 e le bianche 300. Le liste che hanno superato lo sbarramento del 5% sono: Fratelli D’Italia, Italia Viva, Avanti Gela, Forza Italia, Lega Salvini, Partito Democratico, Moderati Rinnova, Democrazia Cristiana, Una Buona Idea, Movimento cinque stelle, Totò Scerra Sindaco, Per Progressisti e Rinnovatori. La lista più votata è quella di Forza Italia. Le liste si divideranno i 24 seggi disponibili in consiglio comunale. Tra le note di una grande confusione elettorale le dimissioni di gran parte dei presidenti designati sostituiti da giovani alle prime armi che hanno determinato lungaggini nello spoglio che ha superato la norma di legge nella consegna. Tutto è passato nelle mani della Prefettura che ha nominato la speciale commissione retta dal Dr. Pietro Nardo che avrà il compito di ricontrollare tutto nei dovuti tempi lasciando ancora con il fiato sospeso i 24 vincenti .
MCV
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