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martedì 22 maggio 2007

CONVEGNO INTERNAZIONALE CIPSI "LA COOPERAZIONE VISTA DA LORO"


APPELLO DEI DIRETTI PROTAGONISTI DEL SUD DEL MONDO:

"NON CI PIACE L'ATTUALE SOLIDARIETÀ! RI-FONDARE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. L'OBIETTIVO E' LA REDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE E LA LOTTA ALLE DISUGUAGLIANZE. METTETE IN DISCUSSIONE IL VOSTRO MODELLO DI SVILUPPO". IL 29 MAGGIO INIZIA AL SENATO L'ESAME DELLA NUOVA LEGGE.



Roma, 22 maggio 2007 - Si è svolto stamani a Roma, presso il Parlamento italiano (sala delle Colonne), il Convegno internazionale "La cooperazione vista da loro", organizzato dal Cipsi, coordinamento di 38 Ong e associazioni di solidarietà internazionale. I relatori provenienti dall'Africa, dall'Asia e dall'America latina hanno presentato il ruolo che "loro" attribuiscono alla cooperazione internazionale, vista dal Sud del mondo, lanciando un appello ai parlamentari e all'opinione pubblica.

Mamadou Cissoko, del Senegal, presidente del Reseau des organisations paysannes et des producteurs agricoles de l'Afrique de l'Ouest [Roppa], che ha 25 milioni di aderenti, ha dichiarato: "L'occidente continua a creare i meccanismi per dominare il mondo. La cooperazione è nata male, dopo la colonizzazione, è uno strumento degli ex-colonizzatori. Non è uno strumento richiesto da noi diretti protagonisti del Sud. Oggi non si può dare con una mano attraverso la cooperazione e togliere con l'altra attraverso il commercio internazionale. Ma soprattutto la solidarietà non può essere il semplice trasferimento di denaro dai paesi ricchi ai paesi poveri senza chiedersi quali sono le cause di questa ricchezza. La legge italiana di cooperazione internazionale deve rispettare i valori culturali delle popolazioni, ridefinire il concetto di sviluppo occidentale, diventare una priorità politica. Non ci piace l'attuale solidarietà!".

Flavio De Souza Mello, membro della Direzione nazionale del Movimento Sem Terra del Brasile ha elencato alcuni elementi imprescindibili per rifondare la cooperazione: "E' necessario che rispettiate l'autonomia delle organizzazioni locali, no al paternalismo. Il cambiamento sociale è un processo lungo, che esige rispetto per le popolazioni e i soggetti locali, indipendenza dai donatori. I rapporti politici di solidarietà sono più importanti delle risorse economiche. I paesi del Nord del mondo hanno un debito storico nei confronti dei paesi del Sud. La cooperazione non deve essere un sostegno condizionato, ma un rapporto di scambio trasparente tra chi da e chi riceve".

Kousalya Seethapathy, componente della Direzione di Emmaus Internazionale (comunità e gruppi ispirati dall'azione del fondatore Abbè Pierre) e fondatrice del Gruppo Emmaus VCDS nel Tamil Nadu in India, nel suo intervento ha detto: "Dobbiamo farci carico dei gruppi sociali emarginati, delle persone più deboli: donne, bambini, coloro che nel mio paese muoiono realmente di fame, senza assistenza sanitaria, senza casa... La cooperazione è una relazione tra eguali, un partenariato equilibrato, paritario, senza pregiudizi religiosi, economici, ideologici. E' uno scambio: il Nord del mondo ha ricchezze economiche, il Sud ricchezze di tradizioni e di valori. L'Europa non può continuare a difendere interessi che rendono impossibile la vita alle popolazioni del Sud del mondo".

Guido Barbera, Presidente del Cipsi nel presentare il convegno ha dichiarato: "I poveri sono giustamente esigenti. Non si può lavorare con loro, senza rispettarli, ferendone la loro dignità.Troppe volte la cooperazione ha 'preso in giro' i poveri, ha riempito documenti e lanciato proclami vuoti, ha fatto promesse che non ha mantenuto. Ha sostenuto di aiutarli, mentre aiutava se stessa. Ha spacciato per aiuto quello che era interesse dei donatori. Dopo 17 anni in cui in Italia si discute della riforma della legge 49 ripetendo sempre le stesse cose, riteniamo fondamentale aprire una riflessione e un dibattito con tutti per rifondare la cooperazione, ascoltando i diretti protagonisti di Africa, Asia, America latina che ci hanno raccontato i bisogni, i modelli e le esigenze reali. E' solo l'inizio di un percorso che continuerà nei prossimi mesi. Ascoltiamoli per scrivere la nuova legge italiana. Noi del Cipsi crediamo in una cooperazione basata sulle relazioni tra le persone e i popoli, nella reciproca solidarietà".

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