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giovedì 31 maggio 2007

DOMANI SUL VENERDI' di REPUBBLICA: Dove le vacanze vanno a gonfie vele

Dove le vacanze vanno a gonfie vele

DOMANI SUL VENERDI'
Dove le vacanze vanno a gonfie vele
di LUCA FRAIOLI


Quali sono le spiagge più belle d'Italia? E quali le località balneari più rispettose dell'ambiente, capaci di offrire ai turisti, oltre che un mare pulito, anche centri storici ben restaurati, itinerari culturali ed enogastronomici, servizi efficienti (dai parcheggi alla raccolta differenziata dei rifiuti)?

Il Venerdì in edicola con Repubblica risponde a queste domande pubblicando in esclusiva la classifica stilata da Legambiente e pubblicata, in collaborazione con il Touring Club Italia, nella Guida Blu 2007 (pp. 320, euro 18), in libreria dal 6 giugno.

L'associazione ambientalista ha preso in considerazione 280 comuni italiani che si affacciano sul mare ed ha assegnato loro un voto espresso in "vele": cinque ai più virtuosi, una quelli sufficienti. "Il punto di partenza sono le informazioni messe a disposizione dall'Associazione dei Comuni italiani: abitanti, numero di posti letto a disposizione dei turisti, lunghezza delle coste, impianti di depurazione, raccolta dei rifiuti..." spiega Sebastiano Venneri, responsabile qualità e territorio di Legambiente. "Poi ci sono le analisi delle acque effettuate nel corso degli anni dalla nostra Goletta Verde, che ogni estate circumnaviga l'Italia. Ma i dati oggettivi non bastano. E allora la guida tiene conto del giudizio dei responsabili locali della nostra associazione, circa trecento persone, che nelle quindici regioni costiere italiane seguono per tutto l'anno le vicende legate alla gestione del mare e dell'ambiente".

La classifica, se confrontata con quelle delle edizioni precedenti, mostra qualche new entry. "Anche se nei primi posti il turn over è abbastanza lento" ammette Venneri. "Chi ha le cinque vele, in genere, se le tiene strette". Sono un fiore all'occhiello per le amministrazioni locali e un ottimo volano per gli affari di commercianti, albergatori e gestori di stabilimenti. Ma se ci scala in pochi anni la classifica, c'è anche chi non riesce a confermare la sua posizione nella top ten e scivola verso posizioni più basse.

"La Guida Blu 2007 fotografa una situazione nota, ma in evoluzione" aggiunge Venneri. "Da una parte, c'è la conferma della Toscana come modello di buona amministrazione. Dall'altra, la conferma delle bellezze naturali della Sardegna, che ora cominciano a poter contare su una politica attenta all'ambiente".

La graduatoria di Legambiente non è la sola. Alcune settimane fa sono state assegnate a 96 spiagge italiane altrettante bandiere blu da parte della Fee, la Foundation for Environmental Education. A sorpresa, il Veneto, in fatto di spiagge, batte la Sardegna quattro a uno. Come si spiega? "Per ottenere la bandiera blu" spiega Claudio Mazza, segretario generale della Fee Italia, "bisogna compilare un nostro questionario e allegare una nutrita documentazione: dalla gestione dei rifiuti al tipo di depuratore installato. Ma soprattutto, chiediamo che le analisi delle acque siano effettuate ogni 15 giorni e non sono molti, soprattutto al Sud, che le fanno con tanta frequenza".

Ma c'è anche chi semplicemente non presenta il questionario: per rimanere alla Sardegna, quest'anno si sono candidate appena tre spiagge. La parte del leone, e almeno su questo Fee e Legambiente sono d'accordo, la fa la Toscana con 15 bandiere blu. Ne sventoleranno tante anche sull'Adriatico: oltre alle 4 del Veneto, ci sono le 9 emiliane, le 12 abruzzesi e le 12 delle Marche.

Se le bandiere blu sono frutto di una specie di autocertificazione e le guide non possono che riflettere il giudizio di chi le scrive, c'è però una valutazione oggettiva sulla salute del mare italiano. Certo, non distingue tra calette circondate da macchia mediterranea e spiagge iperattrezzate modello Rimini. L'unica distinzione che fa è tra le acque dove si può (o non si deve) fare il bagno: si tratta del Rapporto sulle acque di balneazione che ogni anno fornisce i dati sull'inquinamento dei 5410 chilometri di costa italiana accessibile ai turisti.

I 52.745 prelievi effettuati negli ultimi dodici mesi dalle Aziende sanitarie e dalle Agenzie regionali per l'ambiente (Arpa) tracciano un quadro positivo rispetto ai decenni scorsi ma qualche ombra rispetto al 2006. Nell'estate 2007 solo l'8,7 per cento delle coste non sarà balneabile: negli anni 80 il divieto di balneazione per inquinamento riguardava quasi un terzo delle spiagge italiane. Tuttavia, rispetto all'anno scorso la non balneabilità è aumentata dell'1,15 per cento.

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Origine: Repubblica

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