E proprio lunedì 10, il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio ha proposto di tagliare l’ICI per chi utilizza l’energia solare e costruisce secondo i criteri della bioedilizia.
L’obiettivo, evidentemente, è quello di avviare un circolo virtuoso che stimoli gli italiani ad adottare comportamenti energeticamente responsabili, come la limitazione degli sprechi o il ricorso a forme alternative di produzione di energia.
Si tratta di provvedimenti o proposte interessanti: gli italiani sono tradizionalmente molto sensibili al bene “casa”, il cosiddetto “mattone” e l’introduzione di un meccanismo di premialità avente ad oggetto proprio tale bene rende immediatamente allettante l’idea di ricorrere all’energia solare o di adottare criteri di ecosostenibilità nell’edilizia.
Già, perché se è vero che i vantaggi derivanti dall’utilizzo di energia solare (in questo caso, si parla di fotovoltaico) sono difficilmente contestabili, è anche vero, però che, vuoi per diffidenza nei confronti di un prodotto ancora “nuovo”, vuoi perché si aspetta sempre che il primo passo lo compia il vicino di casa, per vedere come va a finire, l’installazione di un impianto fotovoltaico non sempre viene presa seriamente in considerazione, nonostante gli incentivi del Conto Energia.
E così, invece, grazie all’iniziativa presa dal piccolo comune lombardo e ripresa su scala nazionale dal ministro dell’ambiente, chissà che le attuali remore all’installazione di pannelli fotovoltaici non siano superate più agevolmente.
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