
Questo costo obbligatorio a danno di chi usa le informazioni a fini personali di studio e senza fini di lucro non va neppure a vantaggio degli autori ma è solo un ulteriore ingiusto guadagno per i gruppi editoriali cui questi autori hanno ceduto la gestione dei loro diritti. Chiede che la legge sul diritto d'autore venga almeno lasciata nella sua precedente formulazione, in base alla quale "gli articoli di attualità di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l'utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell'autore, se riportato".
Chiede al governo di promuovere, come previsto dalla stessa Costituzione, lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, anche e soprattutto attraverso la libera circolazione dei saperi e la difesa del diritto a "cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere", stabilito dalla dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo.
Il Partito Pirata denuncia questo tentativo di soffocare la libera iniziativa culturale dei cittadini attraverso obblighi e tassazioni contrarie ai principi costituzionali e ai diritti umani universali.
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