L'obiettivo finale di chi l'ha lanciato: "Avere un profilo di ogni essere umano"
La tua biografia? Cercala in Rete Anche se non sei una celebrità...
di PAOLA COPPOLA
Con progetti molto ambiziosi e qualche polemica sulla privacy, è stato appena lanciato il primo motore di ricerca dedicato solo alle persone. Creato da una società californiana di Redwood City, che ci ha investito sette milioni di dollari, Spock raccoglie più di 100 milioni di profili (soprattutto americani) e cresce ogni giorno. E, come racconta uno dei suoi fondatori, Jay Bhatti, vorrebbe arrivare ad "averne uno per ogni uomo presente sulla terra".
L'idea di base è semplice e nasce dalle statistiche che dicono che il 30% delle ricerche on line riguarda le persone. La novità di Spock è di mettere insieme informazioni pescate nella Rete, e completarle con foto e parole chiave, e collegare ciascun profilo a quello di altre persone.
Dove "trova" le notizie Spock? Ci sono diverse fonti: i siti delle università, come la galleria degli alunni della Cornell University esposta nella homepage, o le biografie censite da Wikipedia. Per la gente comune i dati arrivano dai siti di social-networking come MySpace, Friendster e Facebook, mentre le foto per ora da siti come Flicker. Il resto lo aggiungono i navigatori. Questa varietà di informazioni è il punto di forza di Spock rispetto a siti come Wink. com che, con un lavoro simile, ha già raccolto più di 200 milioni di profili. Così se Google è il leader nella ricerca di documenti, nelle intenzioni dei suoi inventori Spock. com dovrebbe diventarlo nella ricerca delle persone.
Per creare un profilo il lavoro sporco viene fatto dal motore, poi tocca alla comunità di navigatori. Gli utenti di Spock non possono intervenire sulle biografie, ma possono aggiungere in qualsiasi scheda foto, "parole chiave" e aggiornare le "persone collegate". Un sistema di filtri dovrebbe garantire la qualità: chi interviene sulle pagine viene giudicato in base a una specie di pagella di credibilità valutata dalla comunità di Spock. Se si accumulano troppe insufficienze (perché si aggiungono informazioni false, ad esempio) si viene espulsi dalla rete di "aggiornatori". Il tempo dovrà servire a migliorare la qualità dei risultati con le ricerche, ma se oggi si entra nel profilo di Bush tra le "etichette" collegate si troverà "presidente degli Stati Uniti" ma anche "idiota".
Chi crede nelle potenzialità di questo motore (votato dal pubblico del Web.2 Expo di San Francisco come la migliore novità del settore) dice che un giorno potrebbe essere usato anche dalle aziende che cercano personale ("Italy e architects" oggi dà tre pagine di risultati), o per cercare persone scomparse con una funzione simile a quella di alcuni siti della polizia. Oltre al nome e cognome, le ricerche si possono fare anche per categorie: nella homepage ne sono suggerite alcune ma ogni navigatore potrà inserire quelle che preferisce.
E, per tornare al nostro Mario Rossi, che succede se trovandosi in rete non dovesse riconoscersi in quello che si dice di lui? Bhatti garantisce che ciascuno può chiedere di cancellare il suo profilo e informarsi sulla provenienza delle informazioni.
Origine: Repubblica
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