''ANCI in proposito da tempo ha gia' predisposto progetto di legge ordinaria''
Roma, 3 Settembre 2008 ''Il fatto che si torni a parlare della estensione ai cittadini stranieri del diritto di voto amministrativo e' sicuramente positivo e va a rafforzare quanto, come ANCI, andiamo dicendo e chiedendo da tempo''. E' quanto afferma Fabio Sturani, Sindaco di Ancona e vice Presidente ANCI con delega alle politiche migratorie commentando la proposta avanzata da Walter Veltroni.
"L'iniziativa – afferma Sturani – e' quanto mai opportuna e risponde a una esigenza reale dei sindaci, che e' quella di favorire la coesione sociale attraverso la partecipazione attiva di tutti i cittadini, anche quelli stranieri, rappresentando pienamente le istanze di tutti". "Come ANCI – prosegue - sosteniamo da sempre questa posizione, convinti che tanto piu' diventano concretamente esigibili i doveri quanto più essi sono accompagnati da diritti''.
''Per questo – afferma ancora il vice presidente ANCI - abbiamo appoggiato le coraggiose iniziative di alcuni Comuni, che hanno esteso l'elettorato attivo e passivo attraverso una modifica del proprio Statuto, inviando cosi' un segnale forte al Parlamento. Ma abbiamo anche redatto – prosegue - un apposito progetto di legge che prevede in maniera molto semplice l'estensione dell'elettorato attivo e passivo per chi abbia risieduto regolarmente sul territorio italiano per almeno cinque anni. La proposta era stata accolta e inserita nel piu' ampio quadro di riforma della normativa sull'immigrazione messa a punto dal precedente Governo e non prevedeva una riforma costituzionale, ma una semplice legge ordinaria di ratifica del Capitolo C della Convenzione di Strasburgo, confortati in questa scelta da illustri costituzionalisti''.
''Proponiamo al Parlamento e al Governo – conclude quindi Sturani - di proseguire sulla strada della legge ordinaria, cosi' da ottenere quanto prima un risultato concreto. Giova ricordare che stiamo parlando di cittadini che sono stabilmente presenti sul territorio da almeno cinque anni in condizioni di regolarita'. Non si tratta di una proposta sconsiderata, ma perfettamente in linea con molti paesi europei''.
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