NEL 2007 IN ITALIA 57 MILIONI DI TONNELLATE DI RIFIUTO
DA COSTRUZIONI E DEMOLIZIONI
NEL 2010 SCENDERANNO A 52 PER VIA DELLA CRISI DEL SETTORE
Le previsioni dello Studio Prometeia presentato oggi a Ecomondo
Potenzialmente il 50% della domanda delle costruzioni edili potrebbe essere soddisfatta dal rifiuto recuperato e trattato. Oggi siamo solo al 20%.
Nel settore operano 10.500 imprese, occupando 20.400 addetti
Rimini, 8 novembre 2008 - I rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni sono stati protagonisti oggi della giornata conclusiva di ECOMONDO, 12a fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.
Nell'ambito della seconda edizione di Inertech, organizzata da Rimini Fiera e da Edizioni PEI e interamente dedicata alla demolizione, al riciclaggio dei materiali da costruzione, demolizione e stradali, e al loro reimpiego, è stato presentato uno studio realizzato da Prometeia sul tema "Struttura e prospettive del mercato dei rifiuti da costruzione e demolizione in Italia". Lo studio, promosso sempre da Rimini Fiera e da Edizioni Pei con il contributo di NAD, l'Associazione Italiana delle Imprese di Demolizioni, ha avuto l'obiettivo di colmare una lacuna di informazioni fruibili ed organiche in questo settore. È infatti la prima volta che in Italia si realizza uno studio che ha ad oggetto il tema dei rifiuti speciali da costruzione e demolizione, basato su analisi quantitative e focalizzato sul lato della domanda. Lo studio è stato illustrato da Alessandra Benedini e Cristina Rossi di Prometeia.
"Si tratta - ha commentato Marcello Cruciani, dirigente legislazione mercato privato dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili - di un mercato dalle enormi potenzialità. I vincoli normativi, la poca conoscenza della qualità del prodotto recuperato e trattato ne limitano l'impiego. Se vogliamo limitare l'uso delle cave e ridurre l'importazione di sassi dalla Croazia, è necessario utilizzare maggiormente la materia che deriva dalle demolizioni ed i rifiuti delle costruzioni, peraltro spesso di qualità certificata, tanto che per diversi tratti della TAV, sulla Milano-Novara e anche in Emilia Romagna, sono stati ampiamente utilizzati. Potenzialmente il 50% delle necessità del mercato delle costruzioni potrebbe essere soddisfatto in questo modo, oggi siamo solo al 20%. Purtroppo, dal 2005 siamo in attesa di poter dare seguito al repertorio del riciclaggio, bloccato al Ministero dell'Ambiente e il cui ritardo penalizza enormemente lo sviluppo del riuso".
Dove vengono prodotti i rifiuti C&D
L'analisi territoriale ha evidenziato come il 63% dei rifiuti C&D venga prodotto nel Nord Italia, il 19% nel Centro ed il 18% nel Sud ed Isole; è comunque da evidenziare come le regioni centro-meridionali abbiano mostrato la crescita più elevata nella produzione di questi rifiuti nella prima parte del decennio in corso, a fronte di ritmi più contenuti delle regioni settentrionali.-
Le imprese di demolizione
Nel settore della demolizione degli edifici e sistemazione del terreno operano circa 10.500 imprese, che occupano 20.400 addetti, oltre a quasi 15.000 imprenditori e coadiuvanti. Si stima che circa il 15% di tali imprese siano specializzate in interventi di demolizione complessi.
Le statistiche ufficiali indicano che le imprese del settore della demolizione degli edifici e sistemazione del terreno sviluppano un fatturato per addetto (considerando anche imprenditori e coadiuvanti) pari a 98 mila euro, inferiore a quello che mediamente caratterizza il complesso del comparto delle costruzioni. Il settore mostra un elevato grado di polverizzazione; oltre la metà del fatturato è infatti realizzato da imprese con meno di 20 dipendenti.
Il livello degli investimenti, così come la capacità di creare valore aggiunto, risulta comunque più elevato che nel comparto delle costruzioni; rilevante appare in particolare il peso degli impianti e macchinari, segnalando l'importanza della demolizione per attivare l'industria delle macchine per edilizia.
Le prospettive degli investimenti in costruzione in Italia
A partire dai mesi primaverili del 2008 si è avviata anche in Italia una fase di correzione del lungo ciclo positivo delle costruzioni. In un contesto di forte incertezza e di debolezza del ciclo economico internazionale, nei prossimi mesi gli investimenti in costruzione dovrebbero proseguire la fase di ripiegamento. Le previsioni formulate da Prometeia indicano infatti una lieve flessione nella media del 2008, principalmente per effetto della componente delle nuove abitazioni - penalizzata dalla scarsa dinamicità della domanda, a causa di prezzi degli immobili e oneri per l'indebitamento elevati - e degli investimenti attivati dal comparto industriale.
Il quadro è poi previsto peggiori significativamente nel 2009, quando anche gli altri comparti risentiranno delle maggiori difficoltà di spesa di famiglie, imprese e soggetti pubblici, elementi che condizioneranno gli investimenti in costruzioni anche l'anno successivo, seppure in misura più modesta.
Nello scenario delineato, le tensioni che stanno interessando i mercati finanziari penalizzeranno infatti la domanda di credito, con effetti negativi sulle decisioni delle famiglie e delle imprese. In questo contesto, anche l'attività di ristrutturazione è attesa registrare un calo, comunque contenuto dalla possibilità di continuare ad usufruire degli incentivi fiscali e dall'elevata età media che caratterizza il costruito nel nostro paese.
Nel biennio 2009-2010 si attende una flessione piuttosto netta anche per le opere del Genio Civile, in assenza di manovre di politica economica maggiormente espansive, al momento dello studio non ipotizzabili.
Le prospettive del mercato dei rifiuti da C&D
Prometeia ha formulato un modello statistico interpretativo che, in funzione dell'evoluzione attesa per gli investimenti in costruzioni, consente di formulare scenari relativamente alla produzione di rifiuti C&D.
A fronte di una buona dinamicità delle costruzioni (in particolare del comparto residenziale, sia nuovo che ristrutturazioni) si stima che nello scorso biennio i rifiuti C&D abbiano confermato una crescita a ritmi sostenuti, raggiungendo un livello prossimo ai 57 milioni di tonnellate nel 2007 (pari a poco meno di 3 volte quello di 10 anni prima).
Per il triennio 2008-2010 si prevede una fase di correzione del lungo ciclo espansivo delle costruzioni. Ciò si rifletterà inevitabilmente in una diminuzione della quantità di rifiuti prodotti, che si manterranno tuttavia su livelli storicamente elevati. Dopo una relativa stabilità nel 2008, nel biennio 2009-2010 la produzione di rifiuti da costruzione e demolizione accuserà anch'essa un ridimensionamento. Sulla base del modello statistico stimato, si prospetta che essi potrebbero scendere ad un livello prossimo ai 52 milioni di tonnellate nel 2010, livello comunque storicamente elevato.
LE PROSPETTIVE DEGLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI SUL MERCATO ITALIANO |
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| Valori 2007 |
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| milioni euro |
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| 2007 | 2008 | 2009 | 2010 |
Investimenti in costruzioni | 171.118,00 | 2,20 | -0,30 | -3,00 | -1,00 |
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Nuove abitazioni | 33.673,00 | 1,00 | - 1,70 | -3,60 | -1,30 |
Ristrutturazione residenziale | 47.898,00 | 4,80 | 0,10 | -2,80 | -0,80 |
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Non residenziali | 58.794,00 | 1,70 | - | -3,00 | -1,00 |
- per l'industria | 20.146,00 | 1,00 | -1,00 | -3,30 | -1,50 |
- per i servizi | 38.648,00 | 2,10 | 0,50 | -2,90 | -0,70 |
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Genio Civile | 31.153,00 | 0,80 | 0,30 | -2,70 | -0,80 |
Fonte: Prometeia
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