Le ONG al Ministro Frattini sulla Somalia
In una lettera al ministro degli Esteri Franco Frattini, le organizzazioni non governative italiane fanno conoscere il loro punto di vista - e avanzano proposte - per fronteggiare una situazione in Somalia, che ha assunto livelli di criticità che superano il contesto dell'Africa orientale.
Nel documento si ricorda che l'Italia è ancora considerata in Somalia e a livello internazionale come primo Paese di riferimento" e che in quanto tale ha un dovere che "non può eludere".
Alla preoccupante situazione politica si affianca una situazione umanitaria che si aggrava di giorno in giorno a causa degli scontri armati, della siccita, dell'aumento dei prezzi". Un milione di sfollati e più di due milioni di persone in estremo bisogno, cui va aggiunto il dato sulle vittime: oltre diecimila morti soltanto negli ultimi due anni. "Pur non essendo la soluzione del problema", si legge, "gli aiuti umanitari devono rimanere un dovere e un impegno della comunita internazionale per tutto il tempo necessario".
Si parla del pericolo terrorismo, "funzionale a disegni esterni alla Somalia". Così come della pirateria navale: "Ci preme evidenziare come la sua sottovalutazione e il ritardo nel combatterla, rispetto alla prima richiesta di aiuto dell'allora primo ministro Ali Ghedi tre anni fa, hanno portato alla situazione odierna, che richiede ora impegni e costi di gran lunga superiori rispetto a quanto sarebbe stato necessario".
E ancora: "Alcuni interventi internazionali, decisi unilateralmente, quali l'esclusione con la forza dell'Unione delle Corti islamiche nel 2006, i bombardamenti aerei contro presunti terroristi e l'insediamento dell'esercito etiopico hanno reso ulteriormente complicata la situazione, rafforzando proprio chi si intendeva combattere".
E' necessario allora "ripensare il ruolo delle Nazioni Unite in Somalia" e "ripartire da una visione e un'iniziativa regionale, partendo dall'IGAD, con il convinto appoggio dalla comunità internazionale ed in particolare dell'Ue". L'IGAD Partners Forum, realtà intergovernativa con la partecipazione delle principali Istituzioni internazionali, dell'Ue e dei paesi interessati, vede l'Italia nel ruolo di co-presidente, "ruolo che andrebbe rivalutato ed esercitato".
Per quanto riguarda l'Unione europea "continua a pesare a Nairobi, ove risiedono gli ambasciatori, la turnazione semestrale della presidenza europea. Essa ha provocato alternanze di maggior e minore attenzione verso la Somalia particolarmente inopportune". Sarebbe quindi "auspicabile", come avviene in altri contesti "di particolare interesse", la nomina di un "inviato speciale Ue per la Somalia o, meglio ancora, per l'intera regione del Corno d'Africa". E l'Italia è "nella giusta posizione per potere proporre l'assunzione di tale ruolo".
La lettera, che si conclude con la richiesta a Frattini di un incontro, è firmata dalle Ong del Gruppo Somalia dell'Associazione Ong italiane (Africa 70, Agrosphere, Ccm, Cefa, Cesvi, Cins, Cisp, Coopi, Cospe, Cosv, Intersos, Terra Nuova, Terre Solidali).
27 Novembre 2008
Informazioni: Cinzia Giudici, tel. 02.2822852
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