CRISI: DOMENICI (ANCI) SCRIVE A BERLUSCONI, NECESSARIO INCONTRO URGENTE SU PATTO DI STABILITA' E ICI
Roma, 23 gennaio 2009. Il Presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) Leonardo Domenici ha inviato stamane al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi la lettera, preannunciata ieri al termine della riunione dell'Ufficio di presidenza della Associazione, di richiesta di un incontro urgente ''per trovare soluzioni che consentano ai Comuni di poter giungere alla scadenza del federalismo fiscale con bilanci solidi e stabili''.
Domenici auspica un incontro allargato ai Ministri interessati, ma alla presenza del capo dell'esecutivo, con l'obiettivo di consentire ai Comuni "di continuare a svolgere la funzione storica di cui sono titolari".
''I Comuni Italiani - scrive infatti Domenici - sono una risorsa del nostro Paese, il 60% degli investimenti pubblici sono frutto di interventi in infrastrutture e lavori pubblici realizzati dai Comuni''.
Tuttavia ''le regole del patto di stabilita' interno – denuncia Domenici - stanno erodendo questa positivita' e le cifre diramate dall'ISTAT lo dimostrano: stiamo perdendo ogni anno oltre 1 miliardo di euro di spesa in conto capitale, il che vuol dire – continua - meno ricchezza prodotta, meno posti di lavoro, meno fatturato per le imprese e soprattutto meno qualita' di vita nelle nostre citta'''.
Per l'ANCI, prosegue Domenici, il federalismo fiscale e' una speranza, ma ''i Comuni rischiano di giungere a questo appuntamento in condizioni di bilancio fortemente compromesse. Il fondo per il ristoro del mancato gettito ICI sulla prima casa non e' sufficiente ed e' urgente verificare come e quando procedere alla compensazione che il Governo ha sempre sostenuto in tutte le sedi istituzionali e politiche di voler operare in modo assoluto''.
Nel ricordare che lo scorso 11 dicembre la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a riconoscere ai Comuni ulteriori 440 milioni di euro entro il 28 febbraio 2009, Domenici conclude sottolineando che nelle attuali condizioni ''oltre l'80% dei Comuni non sara' in grado di rispettare le regole del patto di stabilita', con effetti negativi per le comunita' amministrate e per i saldi di finanza pubblica''.
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