Eco-gadget: batterie solari "morbide"
Progettata come una striscia flessibile, la “Solar Soft Battery” prima raccoglie l’energia solare e poi, arrotolata, può prendere il posto delle tradizionali “stilo”
enché le pile AA, le cosiddette “stilo”, siano state surclassate dalle ben più efficienti controparti al litio (grazie alla loro capacità elevata in uno spessore ridotto), sono presenti ancora numerosi gadget che richiedono questo tipo di batterie. In tal materia è ormai dato, di fatto, che le pile ricaricabili sino nettamente più ecosostenibili rispetto alla tipologia usa e getta per una quantità equivalente di energia prodotta: per ogni 1 kWh una ricaricabile ha, infatti, 28 volte meno impatto potenziale sul riscaldamento climatico di quelle usa e getta e 30 volte meno impatto potenziale per l’inquinamento dell’aria, con riferimento in particolare sull’ossidazione fotochimica responsabile dei picchi do ozono e di emissioni di composti tossici per l’uomo (dati Bio Intelligence Service).
Ad introdurre ora una terza scelta potrebbe essere il cinese Wu Jian con la sua “Solar Soft Battery”. Il designer ha concepito la ricaricabile come un dispositivo multistrato ultrasottile, costituito da una cella solare flessibile, da uno strato contenete gli elettrodi ed un display per mostrare la quantità di carica, che può essere facilmente arrotolata ed inserita al posto delle tradizionali pile AA nel gadget in questione. Realizzabile o meno il concept ha convinto la giuria del “Red dot design award”, uno dei maggiori e più importanti premi del design mondiale, tanto da meritarsi il riconoscimento 2008 nella categoria Green.
Fonte: Rinnovabili.it
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