Gas
Realacci (PD): "Per ora siamo tranquilli, ma adesso il governo faccia ciò che serve al paese"
"E' vero che abbiamo avuto una riduzione dei consumi, ed è vero che abbiamo rispetto alla precedente emergenza degli stoccaggi superiori, dunque penso che il ministro Scajola abbia buone ragioni, anche se è intollerabile il modo che ha la Russia di utilizzare politicamente l'arma del gas. Visto che Berlusconi vanta i suoi buoni rapporti con Putin, sarebbe il caso di vedere se questo è vero." A dirlo è Ermete Realacci, ministro ombra dell'ambiente del Partito Democratico, nel corso di un'intervista a Econews, commentando le rassicurazioni di Claudio Scajola sulle nostre forniture di gas.
"Questa è un'occasione in più per affrontare con serietà questo problema. Da un lato c'è la necessità di avere forniture di gas più diversificate e più abbondanti. Serve avere anche un numero di rigassificatori tale da mettere in sicurezza l'Italia sia rispetto ai rifornimenti sia rispetto ai prezzi, potendo approvvigionarsi in aree politiche e in paesi diversi in giro per il mondo."
"L'altra priorità", prosegue Realacci, "è quella di utilizzare questo campanello d'allarme per avviare politiche energetiche intelligenti: d'inverno il gas si usa soprattutto per il riscaldamento, e da questo punto di vista il nostro paese ha un enorme spazio per consumare meglio l'energia. Se avviassimo una seria politica di contenimento dei consumi otterremmo un effetto in vari campi. Su questo c'è un banco di prova per il governo, che nel decreto anticrisi ha compiuto una scelta sbagliatissima, ovvero ha sterilizzato una misura di grandissima efficacia, quel 55% di detrazioni fiscali previste per famiglie e imprese che riducevano i propri consumi energetici. Il ministro Prestigiacomo ha detto di muoversi nella direzione del ripristino di questa misura. In queste ore si decide, vedremo se il governo parla con lingua biforcuta o ha capito cosa serve all'Italia."
Sul rilancio del nucleare, Realacci dice: "Il ministro Scajola dall'inizio della legislatura continua a usare come propaganda il rilancio del nucleare, ha riempito paginate di giornali e decine di servizi televisivi. In realtà il rilancio del nucleare era già debole prima, e se avverrà sarà alla fine del prossimo decennio, e in più ha molte controindicazioni che si sono aggravate nell'ultimo periodo. Il prezzo del petrolio più basso e la crisi della finanza globale, tenendo conto che le centrali nucleari richiedono enormi investimenti, e quindi piani finanziari complessi, rendono quella prospettiva difficile e ancora meno conveniente. Anziché affrontare ipotesi improbabili, è bene fare da subito ciò che serve al paese."
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