Da allora il Circolo della Stampa di Napoli e' rimasto solo una struttura priva di qualsiasi destinazione d'uso, vandalizzata prima e poi oggetto di ristrutturazioni che non hanno mai visto la fine. L'unico risultato e' stato privare i giornalisti, la citta' e la regione, di una sede naturale dove potere fare vivere la cultura e le culture senza alcuna distinzione.
I giornalisti, e' bene ribadire, furono mandati via per finita locazione e non per morosita' come ancora qualcuno si ostina a sostenere senza, evidentemente, conoscere i fatti. La situazione Circolo della Stampa e' approdata anche su Facebook dove e' stato aperto un gruppo ''Riprendiamoci il Circolo della Stampa'' al quale, in poche ore, hanno dato la loro adesione oltre duecento persone tra colleghi intellettuali e cittadini.
L'Assostampa Campania, insieme a tutte le strutture della professione, organizzera' per fine mese una mobilitazione pubblica, aperta a tutti, proprio all'esterno del Circolo per sensibilizzare istituzioni e cittadini regionali affinche' venga restituito alla citta' di Napoli il Circolo della Stampa in linea l'esigenza di consentire alla citta' di riappropriarsi di spazi culturali e intellettuali''.
Questa azione è necessaria anche se tardiva. L'Attesa è durata anche troppo. Non possiamo vederci solo ai congressi per votare il rinnovo delle cariche. Se non restituite prontamente le strutture vanno occupate a tempo indeterminato fino alla restituzione. E' una vergogna che l' attesa sia durata 10 anni ma è una vergogna anche non aver fatto niente di concreto prima!!! Non siamo il Quarto Potere solo per farci gli affari propri, è tempo di cambiare musica!
RispondiEliminaCarmine Zaccaria
Consigliere WARP (World Association of Russian Press) Associazione Mondiale Stampa Russa - Mosca
Iscritto all'Ordine Regionale dei Giornalisti della Campania
RIPRENDIAMOci IL CIRCOLO DELLA STAMPA
RispondiEliminaNon si può non sostenere l'iniziativa.
Ma, dovrebbe pur essere chiaro: riprendiamoci... per conto di chi? per farne che cosa? come?...
Certamente non per risvegliare vecchi fantasmi, magari all'ombra di nuovi "paraustielli".
Antonio Pisanti
Cominciamo a riprenderlo
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