18 e 19 aprile sabato h
17 - domenica h 16
dagli
8 anni in su
La bambina dei fiammiferi
liberamente
tratto da H.
C. Andersen
ideato e
diretto da
Chiara Guidi
composizione
ed esecuzione musicale Fabrizio Ottaviucci
con Lucia Trasforini
cura del
suono
Marco Canali
tecnica Francesca
Pambianco, Alberto Irrera
produzione
Socìetas Raffaello Sanzio
La bambina dei fiammiferi
è liberamente tratta da La piccola
fiammiferaia di Andersen di cui conserva il personaggio centrale ma
raccontandone la storia mette in scena una ricerca teatrale, un linguaggio
d'attore, che va oltre la fiaba e coinvolge tutto il mondo poetico e teatrale
di Chiara Guidi. Da anni incentrata sulla voce, sulla potenza evocativa e
narrativa del suono, la scrittura drammaturgica di Chiara Guidi trova qui pieno
compimento nella relazione scenica tra una bambina e un pianoforte, espressione
e risonanza delle sue emozioni, grande scatola di fiammiferi che accendono
sonorità e visioni.
Si
parla di linguaggio fin dall'inizio, con l'ingresso in scena di una donna, o
ancora meglio, di una strega, la stessa Chiara Guidi, che parlando una lingua
inventata e incomprensibile, cerca di comunicare utilizzando anche la
proiezione di un breve filmato optical ipnotico, in cui l'alternanza di linee
bianche/nere in movimento introduce al mistero moltiplicatore dello sguardo, a
quello che è il cuore del teatro: una visione che si porta dentro significati
ed emozioni. Si entra così nello spazio della bambina dei fiammiferi, nascosta
sotto un pianoforte, che fa suonare i suoi stati d'animo con i Des pas sur la
neige di Claude Debussy, con la composizione originale Raga delle metamorfosi
del pianista Fabrizio Ottaviucci, con lei in scena, e con i suoni che sprigiona
il pianoforte 'preparato' alla Cage o che sorgono dai suoi movimenti.
Una
partitura drammaturgica che è concerto, un racconto fatto della musica interna
della bambina, in cui il suono rivela, aggiunge passaggi e costruisce il senso.
La bambina accende i fiammiferi per scaldarsi, moltiplica le luci delle candele
con gli specchi e racconta una favola iraniana che cerca di capire di che cosa
è fatta una fiamma. Parole, suoni e presenza in costante relazione con una voce
che le sta accanto, quella di Chiara Guidi che, dietro le quinte, mantiene un
filo costante, presente e vivo, con la piccola protagonista, creandole una
relazione drammaturgica che è legame intimo, terreno che rende possibile e
naturale il suo stare in scena.
Dietro questa relazione c'è il pensiero
sull'infanzia che Chiara Guidi ha tradotto nel suo lavoro sul teatro,
un'infanzia 'naturalmente creativa' che procede con serietà d'artista
nell'assunzione di un'assoluta verità nel gioco, ma c'è anche un pensiero sul
lavoro d'attore che prescinde dal mondo infantile e riguarda la composizione.
Quel filo tra la nonna e la bambina, fatto di suoni e di voci, è il sotto-testo
su cui poggia ogni ricerca d'attore, è la voce interiore che dilata l'azione e
che permette all'attore di essere 'vero', di accompagnare lo spettatore in un
viaggio capace di far risuonare molte intimità.
La luce di un fiammifero va colta in
fretta, perché se al suo bagliore qualcosa vibra ed emerge dal buio, subito la
fiamma, spegnendosi, trascina via tutto con sé. E se ne riaccende un altro, un
altro ancora, ancora uno, uno solo non potendo fare a meno di desiderare ciò
che, appena visto e udito nel buio, è ormai una promessa.
Al tocco di ogni fiamma qualcosa
emerge, così come al suono di ogni tasto una musica si fa sentire.
E La
bambina dei fiammiferi fa suonare le fiamme sino ad aprire le porte di un
mondo nel quale affamata, infreddolita e abbandonata entra raggiungendo da sola
ciò che cerca.
La accompagna una voce che porta
dentro di sé. E nella notte il silenzio fa sentire tutta la passione che solo
chi desidera, come quella bambina, può udire.
Alla luce di ogni fiamma una voce
chiama e una musica risuona sino ad aprire le porte di un mondo nel quale si
può entrare ma di cui, poi, non si può parlare. La bambina dei fiammiferi è una favola a lieto fine, capace di
farci sentire nel silenzio quella
passione che solo chi brucia come un
bambino può sentire.
Prezzo Biglietto LA BAMBINA DEI FIAMMIFERI €
10 adulti € 8 bambini
&
Dialogo
tra Chiara Guidi e il Gruppo Acusma
presso
Teatro
Vascello Ingresso libero
18
aprile ore 18,30
La voce e l’infanzia in una foresta di immagini invisibili
Acusma è un collettivo di ricercatori
e artisti, nato all’interno del DASS-Facoltà di Lettere e Filosofia de La
Sapienza-Università di Roma, impegnati nell’investigazione sul suono e la
vocalità nel teatro e nella video arte. Di fronte al bambino, creatura infante,
dall’etimo infans, e dunque prima del
linguaggio e creatore di linguaggi, “l’attore
è chiamato a fabbricare le parole e a metterle in risonanza con quanto lo
circonda, affinché lo stesso spazio circostante possa rispondere alla sua voce,
e cantare”: così Chiara Guidi ha impostato la tecnica molecolare della
voce, un’attenzione e un controllo delle unità minime del suono umano. “La tecnica traccia sulle parole una partitura
fatta di segni che rimandano a immagini vive che solo l’attore vede e sulle
quali le parole si mettono in cammino. Queste immagini invisibili diventano le
note di un pentagramma che la voce legge per chi desidera ascoltare”.
Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si
trova in Via Giacinto Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere,
vicino al Gianicolo.
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro
Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure:
44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro
Venti a due passi dal Teatro Vascello
Si organizzano feste di compleanno presso il teatro abbinate agli
spettacoli per i bambini, info ai numeri del Teatro Vascello
Ufficio
Stampa e promozione Teatro Vascello
Cristina
D’Aquanno cell 340 5319449
065881021 – 065898031
Teatro
Vascello Via Giacinto Carini 78
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