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mercoledì 31 luglio 2024

Medio Oriente: “E’ guerra totale” Israele vuole cambiare la sua Geopolitica

E mentre continua il genocidio palestinese nella striscia di Gaza con almeno 39.445 palestinesi sono stati uccisi nella guerra di Israele, una guerra al suo decimo mese, con oltre 91.000 feriti. Quando Israele ha iniziato ad attaccare Gaza, promettendo di eliminare Hamas e uccidere i suoi leader dopo che il gruppo ha lanciato un attacco il 7 ottobre nel sud di Israele che ha portato all'uccisione di circa 1.139 persone e alla cattura di oltre 200 prigionieri. prendendo più di 200 prigionieri.

Israele punta all’allagamento del conflitto già in essere con Yemen, Libano, Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Iran, Siria. Le mire Israeliane non si fermano alla striscia di Gaza ma a creare il grande Israele cambiando radicalmente la Geopolitica territoriale. Naturalmente forti dell’appoggio della coalizione Nato con a capo l’America vogliono creare un potere assoluto nella zona attraverso la nascita con gli Stati Uniti una nuova alleanza simile alla Nato in Medio Oriente, per avere più forza militare contro la "minaccia Iraniana".

Il supporto americano nelle azioni d’Israele è fondamentale sia in termini di armi che logistico, nell’ultimo periodo sono state consegnati dall’America ami e missili, per Israele le parole che vengono dall’America sono rassicuranti: “L’America deve coprire le spalle di Israele”. Israele, infatti, sta letteralmente lanciando un grande campagna di bombardamenti in tutto il Medio Oriente e poi l’AIPAC farà pressione sui politici statunitensi per sostenere Israele ed entrare direttamente nel conflitto con l’aiuto della NATO.

Il movimento di navi della coalizione nato verso il Medio Oriente e il trasferimento la mattina del 18 luglio verso Sigonella oggi base Nato di un velivolo senza pilota avanzato di intelligence 4C “Triton” di US Navy da oggi di stanza in Sicilia. Situazioni logistiche che presuppongono una guerra imminente in uno scacchiere geografico che comprende il continente Africano l’Europa ed i Medio Oriente.

Un grande pasticcio diplomatico che vede Kamala Harris all’origine di una guerra che deve iniziare prima delle elezioni americane del 5 novembre prossimo con l’Iran con il coinvolgimento dei paesi del Medio Oriente, la guerra regionale d’Israele dovrà essere finanziata anche dall’occidente che sarà costretto ad accogliere milioni di rifugiati. Il grande potere economico dell’America che tira le fila di una nuova guerra che si nasconde dietro la Federal Reserve in mano agli Ebrei d’America.

Naturalmente dobbiamo prendere in considerazione quelli che sono gli attacchi che Israele subisce come ritorsione dei suoi misfatti militari a Gaza, quali quello degli Houti dello Yemen che hanno mostrato un attacco a una petroliera con una barca senza pilota. Sono proprio loro che continuano a combattere la coalizione Usa-Israele attraverso una operazione militare che ha portato a colpire obbiettivi importanti a Tel Aviv con i droni Jaffa che sono capaci di aggirare i sistemi di difesa aerea israeliana, oltre a missili balistici intercettati dalla difesa aerea americana di stanza nel territorio. Naturalmente non dobbiamo dimenticare anche gli Hezbollah.

Le ultime uccisioni attuate da Israele sono state mirate al capo politico di Hamas Ismail Haniyeh ucciso da un razzo sganciato da un aereo di un paese straniero in Iran. Cosa che ha fatto infuriare il presidente Iraniano che promette di far pentire Israele di "aver agito in modo codardo", mentre la Guida Suprema Khamenei afferma che vendicare l'uccisione di Haniyeh è dovere di Teheran. Segue l’uccisione di un comandante Fuad Shukr di Hezbollah nei giorni sorsi a Beirut.

Il concetto che Israele sia diventato il nemico religioso di un’ampia area del Medio Oriente si sta allargando a macchia d’olio e i Sionisti sono oggi i nemici dei Mussulmani divisi in sciiti e sunniti ma sempre figli di Abramo, che preparano la loro crociata contro il nemico di sempre. L’aggravarsi di un concetto di nuovo ordine mondiale che vuole un Israele più forte in medio oriente anche dal punto di vista Geopolitico attraverso l’allargamento dei suoi territori di controllo e fino allo sbocco a mare nel mediterraneo attraverso la Striscia di Gaza è oggi una realtà.

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