Il commento di Simone Cristicchi dopo la vittoria: "Il primo pensiero per Antonio, per quelli come lui"
dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI
(masterworld.org/news) SANREMO - Una vittoria dedicata a quelli che chiamano "matti", che sono i protagonisti della sua canzone, del suo album "Dall'altra parte del cancello", del suo libro "Centro di igiene mentale". E "che hanno il diritto di vivere con dignità". Così Simone Cristicchi commenta il trionfo (primo nella gara, Premio della critica "Mia Martini", premio della sala stampa radio e tv) alla 57esima edizione del Festival di Sanremo. Un riconoscimento che, insieme a quello, il giorno prima, di Fabrizio Moro nella categoria Giovani, fa passare agli annali questa edizione sotto il segno dell'impegno. Non è di poco conto che sia Cristicchi che Moro abbiano vinto entrambi anche il Premio della critica nelle rispettive categorie. Non era scontato che la storia di un malato mentale e un brano antimafia, ispirato ai giudici Falcone e Borsellino, fossero premiati dalle giurie popolari, che negli anni scorsi hanno regalato verdetti soprendenti.
"Questa canzone - spiega Cristicchi - è esplosa dentro di me in maniera prorompente dopo la grande emozione vissuta nel mio viaggio attraverso gli ex manicomi italiani. Mi andava di trasmettere questo, proprio perché quest'esperienza mi ha segnato molto, dentro". Ed è sorpreso, il cantautore, del riscontro popolare tributato al suo brano. "All'inizio - racconta - credevo che il messaggio potesse arrivare solo agli addetti ai lavori, a quellii che ascoltano i dischi e i testi in maniera più approfondita. Invece, mi ha stupito l'emozione, palpabile, delle persone che mi fermavano".
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