dal 13 maggio al 2 giugno 2007
Circolo Culturale Orto degli Angeli
La pittura è per la Iorio spazio di decompressione: è lotta contro l' afasia in cui ci imprigiona il quotidiano. L'arte vissuta ai tempi di oggi è un doveroso tentativo di scrollarsi di dosso la banalità dell' essere per recuperare l' unicità del proprio io, laddove la società post-moderna post-industriale ci rigetta nello spazio della mediocrità, che è quello in cui tutto è già stato comunicato, riprodotto, consumato.
Ma non solo. La pittura è una liberatoria forma di espressione vs. la compressione esercitata dalle sindromi, dalle patologie dell' infanzia che ineriscono al livello della superficie della coscienza o meglio dell' incoscienza, e quindi della vita reale. La pittura ha la funzione catartica di portare in superficie i simboli visivi, che rivisti alla luce della ricerca artistica perdono la loro temibilità. Dove le angosce, piuttosto che ricondursi alla dimensione dell' io individuale, si traspongono consapevolmente – o inconsapevolmente – sulla dimensione dell' io collettivo. I quadri nascondono la paura della morte, dell' indifferenza, della guerra come in "Untitled 20" (vedi sotto), della malattia. La Iorio, come donna di oggi , riflette ed esprime il senso di ansia dell' essere uomini - o meglio donne - nel mondo.
Ma se si può spiegare l' arte della Iorio utilizzando le classiche argomentazioni da critici di professione – da quella dell' arte come evasione dal banale, a quello della catarsi psicologica - si trascurano le qualità di una pittura che gioca smaliziatamene con un'abile mistione dei mezzi pittorici e con i segnali visivi.
La pittura della Iorio gioca con il colore librato nelle tonalità più alte: vette di rosso vermiglio e blu oltremare.
La tavolozza, su cui si incontrano le influenze visuali del mondo delle ossessive tecnologie di comunicazione, vede il colore in qualità cromatiche intense ed oltraggiose. La ricerca sul colore non è esercizio di destrezza: il lavoro sulla materia cromatica è vissuto dall'artista come atto di coraggio, che unisce caparbietà – estetica – a volitività immaginativa e morale.
Alla ricerca sul colore la Iorio affianca la singolare sintesi espressiva, che quando procede sui segnali visivi per via di compressione di significato, li priva dell'aggressività comunicativa: lo spazio pittorico diventa icona di pura, fragile, umana bellezza.
(Testo critico di Glenda Cinquegrana, IULM, Milano)
ALCUNE MOSTRE RECENTI PERMANENTI
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Galleria d'Arte Moderna, Via Crispi 31, Napoli, Italia.
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2007 Geografie del corpo - Galleria Sekanina Ferrara
2006 "NO MAN NO LAND" 3° Biennale internazionale d'arte di Ferrara Ferrara Castello Estense - Catalogo
2005 "Evidence" Ambasciata della Repubblica Araba D'Egitto, Roma, Italia
2005 "Contrast" Galleria Comunale d' Arte Moderna, Cerreto Laziale, Roma, Italia
2004 "Pangea" Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano, Italia
2003 "Compression" Galleria d' Arte Moderna, Napoli, Italia
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2006 - "Omaggio a Giorgio Gaber " - Opere di 25 artisti, Ischia, Napoli, Italia
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2006 - " TERZO PIANO " Napoli, Italia Ass. cult. PROART
2006 - "Vivere l'arte nel tempo globale - Artisti emergenti in mostra" Napoli, Italia Ass. cult. PROART
2006 - "Al caro Giorgio Gaber" - Opere di 610 Artisti Palazzo della Ragione Milano, 2006 "Aqua" - Galleria Tartaglia Arte - Roma, Italia
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