Il comitato CSFP Common Foreign & Security Policy della comunità europea, opera dal 1993 per definire la politica comune degli stati membri in tema di sicurezza. Il CSFP pubblica e mantiene aggiornata una lista di circa 5000 nominativi, individui ed enti, per i quali sono in essere specifiche restizioni di carattere economico cui tutte le aziende pubbliche e private degli stati membri devono attenersi.
La applicazione è demandata ai singoli stati membri, ed è principalmente dedicata alle istituzioni finanziarie. Ma non molti conoscono questa lista, e certamente il responsabile di una azienda può chiedersi se all'interno di questa lista, che contiene svariati nominativi di persone che hanno risieduto ed operato in Italia come nel resto d'Europa o nel mondo, sia presente uno dei propri clienti.
Questa legittima curiosità è semplice da soddisfare, in teoria, è infatti sufficiente scaricare la lista dei soggetti sanzionati dal sito della comunità europea e verificarne il contenuto con il proprio database clienti. Certo, in pratica non è semplice effettuare un confronto fra la totalità dei propri clienti, magari 10 o 100 mila o forse 1 milione, con un elenco di 5000. Questa operazione richiede molto sforzo, e l'operazione è resa ancor più difficoltosa per i nomi stranieri che vengono come noto compitati in modi sempre diversi. (Gheddafi, Qadafi, Qhadafi, ...)
Geolab, operatore leader a livello nazionale nel settore Data Quality attraverso le proprie competenze di trattamento dati a livello nazionale e internazionale è in grado di effettuare operazioni come il confronto succitato, in tempi brevi ed con molta efficacia, ed offre la propria collaborazione alle aziende che desiderano verificare se, nel proprio database clienti risultano soggetti od aziende presenti nell'elenco CSFP.
"Abbiamo deciso di offrire questo servizio, gratuito fino a 20.000 nominativi da controllare, per offrire alle aziende uno strumento pratico ed immediato per verificare in modo semplice una cosa così importante per una azienda come quella di non avere nulla a che fare con persone discutibili".
E' certo che le persone presenti nella lista, avendo abitato ed operato in Italia per anni, abbiamo comprato un'automobile, un cellulare, attivato un telefono o aperto ad esempio un conto bancario. Il pensiero di avere avuto a che fare con loro è soprattutto una considerazione etica che può generare preoccupazione, non si tratta quindi di un obbligo normativo. Il comitato CSFP si aspetta che soprattutto banche ed assicurazioni, per i quali gli stati membri potranno anche prevedere sanzioni economiche per le violazioni, rispettino queste limitazioni.
Ma mentre le entità del mondo finanziario hanno gli strumenti adatti ad effettuare tali controlli, le aziende private non accedono a tali risorse indipendentemente dalla propria volontà di essere attivi su tale fronte. Esiste una forte attenzione oggi sull'essere od operare come "azienda etica", e sul fatto di verificare il proprio operato come azienda rispetto a principi etici.
Verificare, o almeno sapere, se la propria azienda ha a che fare con il terrorismo, il traffico d'armi o ex-dittatori di varia natura può essere un piccolo passo in questa direzione.
"Abbiamo inoltre voluto anche dare una dimostrazione della nostra capacità di operare con i nostri clienti, a livello del trattamento dati. Controllare le attività aziendali rispetto ad una black-list richiede le stesse componenti tecnologiche e metodologiche di avere un datawarehouse, un sistema di CRM o un database di marketing efficiente ed efficace".
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