La situazione delle rinnovabili in Italia
L’incremento del ricorso alle fonti rinnovabili di energia è da considerare una scelta strategica nell’ambito delle politiche per il miglioramento della sicurezza del sistema energetico nazionale, come diversificazione delle fonti di approvvigionamento, e nello stesso tempo, di riduzione dell'impatto dell’utilizzo dell’energia sull'ambiente. In considerazione del potenziale utilizzabile e dello stato dell'arte a livello internazionale, il ricorso attuale alle fonti rinnovabili nel nostro Paese è ancora trascurabile.
In Italia, nel 2004, le rinnovabili hanno contribuito al bilancio energetico nazionale per poco più del 7%, un valore questo che, pur allineato alla media europea, è dovuto essenzialmente alle fonti idroelettrica e geotermica (oltre il 65% del totale) e per il 30% alle biomasse che hanno fatto segnare un buon incremento negli ultimi anni. Il contributo delle “nuove rinnovabili”, costituite da solare ed eolico, è ancora attestato su valori percentuali bassi, non raggiungendo neanche il 3% e il trend in atto non mostra crescite apprezzabili.
E’ nella produzione di energia elettrica, a cui le rinnovabili hanno concorso nel 2004 al 16% circa del consumo lordo totale, che si può meglio apprezzare il contributo delle diverse fonti.
Con una potenza lorda intorno a 17 GW e una produzione di quasi 43 TWh nel 2004 l’idroelettrico copre oltre il 75% della produzione da rinnovabili: tale produzione non è però suscettibile di significativi incrementi che, considerato il forte impatto ambientale di questa tecnologia, potranno essere limitati a interventi alla piccola scala.
Anche per l’energia geotermoelettrica, che con quasi 5,5 TWh ha contribuito nel 2004 per un 10% circa alla produzione di elettricità da rinnovabili, non si può prevedere un incremento significativo dei circa 700 MW di potenza installati. L’energia da biomasse e rifiuti, oltre 5 TWh del 2004, e l’eolico, oltre 1,8 TWh nello stesso anno, mostrano negli ultimi cinque anni un buon incremento percentuale e le loro potenzialità di crescita sono elevate.
Particolare è la situazione del fotovoltaico la cui produzione elettrica nel 2004 è stata di solo 27 GWh , e che, sulla scorta di quanto avvenuto nei principali paesi industrializzati, presenta con l’eolico le maggiori potenzialità di crescita.
Le opportunità per il sistema produttivo del Paese
Un incremento dell’uso delle fonti rinnovabili non può non rientrare in una politica di diversificazione delle fonti, insieme a molte altre azioni sul lato dell’offerta e della domanda, necessarie al nostro Paese per affrontare coerentemente l’incerto mercato dell’energia dei prossimi decenni.
Abbiamo visto, d’altra parte, che l’attuale trend di crescita della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili consentirà difficilmente di raggiungere il 22% della domanda elettrica per cui si è impegnato il nostro Paese, ma una politica mirata può ancora portare a risultati significativi, quali quelli raggiunti in Paesi come la Danimarca, la Germania, e più recentemente la Spagna in cui i nuovi settori industriale delle rinnovabili si presentano già oggi come una realtà vivace e consolidata con un indotto significativo in termini economici e di occupazione e prospettive di crescita sul mercato internazionale di grande rilievo.
In Italia, con il recepimento della direttiva comunitaria sulle fonti rinnovabili, si è aperto uno scenario all’interno del quale l’intervento per lo sviluppo delle rinnovabili può rappresentare una forte occasione di crescita industriale, tanto più strategica in quanto si collochi in settori a elevato tasso di innovazione tecnologica.
In questa prospettiva si collocano le attività che l’ENEA porta avanti sul piano dell’analisi energetica e ambientale proponendosi, in sinergia con le attività di ricerca e sperimentazione, a supporto delle politiche di innovazione e di sviluppo competitivo del sistema della produzione e dei servizi del Paese. Il Rapporto sulle Fonti Rinnovabili si propone come strumento in grado di fornire elementi informativi e strumenti di analisi che siano di effettiva utilità al decisore pubblico, all’operatore industriale e al cittadino.
Roma, 14 dicembre 2005
Dott.ssa Elisabetta Pasta
Responsabile Ufficio Stampa e Rapporti con i Media
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ENEA
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