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lunedì 12 novembre 2007

Facebook: pubblicità virale. Gli utenti diventano fan dei brand

Il social network ha presentato alle aziende un sistema nuovo per pubblicare annunci nelle pagine di 42 milioni di persone



 Facebook, ecco la pubblicità 'virale' Gli utenti diventano fan dei brand ROMA - La pubblicità sbarca su Facebook. Dopo il consueto tam-tam, il sito di social network ha presentato Facebook Ads, un sistema totalmente nuovo che permetterà alle aziende di pubblicare annunci nelle pagine dei 42 milioni di utenti e di aprire sul sito pagine dedicate al proprio marchio.

I partner che hanno firmato l'accordo con Facebook sono in tutto una sessantina, alcuni dei quali di primissimo piano: Verizon Communications, Blockbuster, eBay, CBS, Chase, Coca-Cola Company e Sony Pictures Television. E ancora New York Times, CondeNet, General Motors, Joost e Six Apart. Aziende che potrebbero rappresentare una nuova sfida per il numero uno tra i motori di ricerca Google e per MySpace , il primo sito mondiale di social network, di proprietà di News Corp che ha diffuso ieri i dettagli del suo nuovo piano per raggiungere i suoi 120 milioni di utenti in tutto il mondo tramite un nuovo sistema chiamato HyperTargeting.

"Quello che stiamo costruendo è un enorme network basato su connessioni reali attraverso cui le persone possono condividere informazioni", ha dichiarato il durante un'assemblea di dirigenti di pubblicità e media a New York, l'amministratore delegato di Facebook dell'azienda, Mark Zuckerberg, 25 anni, che ha fondato il sito il 4 febbraio 2004, quando era studente presso l'università di Harvard.

Facebook nasce infatti per far mantenere i contatti tra fraternity e sorority degli studenti di università e licei di tutto il mondo. E anche se inizialmente nasce come una comunità ristretta, l'iscrizione era riservata solo a chi fosse iscritto a una facoltà universitaria, dal luglio 2007 è tra i dieci siti più visitati al mondo. "E' un modo più organico e naturale di fare pubblicità, basato su quello che fanno i tuoi amici", ha aggiunto Zuckerberg.

Più in dettaglio, il nuovo sistema pubblicitario, permetterà di capire quale tipo di pubblicità apprezzano gli utenti, e consentirà alle aziende di connettersi con gli utenti e inserire pubblicità mirata a un audience precisa. "Aiuteremo le marche a diventare parte delle conversazioni quotidiane", ha affermato Zuckerberg, che parla di una pubblicità virale, fondata sul passa parola tra amici su brand e prodotti.

Facebook Ads offre agli inserzionisti tre livelli: la possibilità di creare pagine relative ai propri marchi. L'opportunità di sviluppare pubblicità estremamente mirate. L'accesso ai dati e alle statistiche relative ai milioni di utenti del sito. Gli inserzionisti potranno sfruttare o meno tutte e tre queste possibilità.

Con la prima opzione le aziende potranno mettere a punto delle proprie homepage all'interno del sito con informazioni, contenuti e anche applicazioni contrassegnate dal marchio che gli utenti (divenuti fan di quel marchio), potranno inserire nelle proprie pagine personali e raccomandarle così agli amici. In questo modo, ha spiegato Zuckerberg, informazioni sull'azienda saranno comunicate in modo virale a tutto il network di amici dell'utente.

Ma il 'virus' si può estendere anche alle homepage esterne delle varie aziende. Se un "fan" decide, ad esempio, di acquistare o vendere qualcosa su eBay, (che è uno dei partner di Facebook Ads), all'utente viene data la possibilità di informare gli amici.

C'è poi quella miniera d'oro rappresentata dalle informazioni dettagliate che gli utenti mettono nelle proprie pagine personali: programmi tv, hobby, sport praticati e così via. Un tesoro che consentirà agli inserzionisti di dividere gli utenti sulla base delle preferenze espresse su Facebook.

Infine Facebook Ads offrirà alle aziende dati e statistiche sul comportamento degli utenti del sito in relazione al loro marchio: cosa guardano, con chi parlano e le tendenze più significative che emergono all'interno del servizio. Ma il cuore di tutta la questione è rappresentata dalla privacy. Zuckerberg, infatti, si è affrettato a precisare che l'operazione non andrà a compromettere la riservatezza dei dati degli utenti.

Siti di social networking come Facebook e MySpace, infatti, devono cercare di trarre profitto dalle informazioni offerte da milioni di utenti che li popolano, senza però ricorrere a strumenti di pubblicità troppo invasiva, che vadano a rompere il patto di fiducia che si è instaurato con i loro clienti. C'è, insomma, da verificare se gli utenti del sito vorranno annoverare tra i loro amici una marca di bibite o una compagnia telefonica, oppure se troveranno noiosa e inopportuna tutta questa pubblicità.


Origine: Repubblica

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