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giovedì 15 novembre 2007
Usa, fermata un'esecuzione in Florida la Corte Suprema difende la moratoria
NEW YORK - La Corte Suprema degli Stati Uniti ha fermato il boia della Florida che oggi avrebbe dovuto mettere a morte Mark Dean Schwab, condannato all'iniezione letale nel 1992 per aver rapito, violentato e ucciso un bambino di 11 anni. L'esecuzione era prevista per le 18 di oggi (la mezzanotte in Italia) dopo il via libera, in mattinata, della Corte d'Appello. Per il momento, il destino di Schwab, è stato deciso dalla Corte Suprema federale, in particolare da Clarence Thomas, il conservatore che ha competenza sui ricorsi provenienti dalla Florida. Si tratta anche di un test storico sull'orientamento dei togati di Washington, che a gennaio cominceranno a discutere un caso del Kentucky sulla costituzionalità dell'iniezione letale.
La Florida ha fermato le esecuzioni da quasi un anno. Da quando, a metà dicembre del 2006, Angel Diaz, portoricano di 55 anni condannato a morte per l'omicidio del gestore di un topless bar avvenuto 27 anni prima, impiegò 34 minuti per morire. Dopo il caso Diaz e l'ondata di proteste sollevate dalla fine atroce del condannato, il governatore Jeb Bush aveva dichiarato una moratoria fino a che lo Stato non avesse cambiato la procedura della camera della morte.
Le nuove regole, convalidate il primo novembre dalla Corte Suprema statale, prevedono che un agente della polizia penitenziaria verifichi direttamente se il condannato abbia perso conoscenza e sensibilità prima che il boia possa dare il via alle altre due iniezioni, quelle che lo paralizzano e poi gli fermano il cuore.
Ma è da settembre, anche grazie al caso Diaz, che negli Usa la "morte di Stato" ha subìto una battuta d'arresto: da quando cioè la Corte Suprema ha accettato di esaminare il ricorso di un condannato del Kentucky, secondo il quale l'iniezione letale è un metodo "inusuale e crudele" e come tale viola l'ottavo emendamento introdotto nel 1791 nella Costituzione degli Stati Uniti.
Da allora sia i giudici di Washington che i singoli Stati che applicano la pena di morte hanno adottato una moratoria di fatto. L'ultima esecuzione negli Usa è stata quella di Michael Wayne Richard in Texas, il 25 settembre scorso, finito al patibolo per un guasto al computer e l'intransigenza della burocrazia: i suoi avvocati non erano riusciti a presentare in tempo il ricorso alla corte d'Appello statale perché il pc del loro ufficio si era rotto e il tribunale si era rifiutato di restare aperto oltre l'orario normale per i 20 minuti necessari a riparare l'apparecchiatura.
Origine: Repubblica
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