Benedetto XVI riceve i rappresentanti delle ong cattoliche accreditate presso le Nazioni Unit: "Basta con il relativismo morale che domina gli organismi internazionali"
sui diritti umani e cerchiamo di parlare con il più alto numero di interlocutori"
Un botta e risposta inedito, pesante, polemico. Una gaffe, un fraintendimento oppure il Pontefice ha veramente voluto attaccare il Palazzo di Vetro? Certo, se non intervengono precisazioni e correzioni, l'odierno scambio di vedute non è un bel viatico per la visita del Pontefice alle Nazioni Unite prevista per il prossimo 18 aprile.
Ricevendo nel Palazzo Apostolico un centinaio di rappresentanti delle più importanti ong cattoliche accreditate presso le istituzioni delle Nazioni Unite, Ratzinger ha detto che la cooperazione internazionale non può "imporre stili di vita" che calpestano il valore della vita.
Il forum delle organizzazioni non governative di ispirazione cattolica inaugurato stamane a Villa Aurelia, costituisce il primo passo del Vaticano verso la creazione di una sorta di task force per sostenere l'azione della Santa Sede sulla scena internazionale in difesa della dignità umana.
Dopo le polemiche con l'Unicef e Amnesty ha messo in guardia le ong dal rischio di perdere di vista nella loro azione assistenziale il riferimento ai valori etici. "Le discussioni internazionali - denuncia il Papa - sembrano caratterizzate da una logica relativistica che considera come sola garanzia di una pacifica coesistenza tra i popoli un rifiuto di ammettere la verità sull'uomo e la sua dignità".
Papa Ratzinger ha sottolineato invece la necessità di "un'etica fondata sul riconoscimento di una legge morale naturale". Ignorarla, afferma, "ha condotto, in realtà, all'imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera sì un consenso tra gli Stati, ma condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica, l'unica vera base delle norme internazionali".
Secondo il Papa, "i frutti amari di questa logica relativistica sono purtroppo evidenti: pensiamo, ad esempio, al tentativo di considerare come diritti umani le conseguenze di certi stili di vita auto-centrati; la mancanza di preoccupazione per i bisogni economici e sociali delle nazioni più povere; il disprezzo per la legge umanitaria e la difesa selettiva dei diritti umani".
"Vi incoraggio - ha concluso il Pontefice rivolto alle ong cattoliche - a combattere il relativismo in modo creativo, presentando la grande verità sull'innata dignità dell'uomo e i diritti derivati da questa dignità come un insieme di principi etici che, per la loro natura e il loro ruolo di fondamento della vita sociale, rimangono non negoziabili".
Era ancora mattina presto quando queste parole sono rimbalzate oltre oceano per arrivare sulla First avenue e risalire i piani del Palazzo di Vetro. La replica è arrivata dopo averci pensato su tutta la mattina. Significativo che la replica - praticamente un ripasso di storia - sia stata affidata al numero 3 della sala stampa Farhan Haq e non direttamente allo staff di Ban KI-Moon. Il prossimo 18 aprile il Pontefice è atteso proprio all'Onu e questo scambio di opinioni non è un bel precedente.
"Le Nazioni Unite nascono da un accordo tra Stati - ha ribadito Farhan Haq - ma non dimenticano che una delle pietre miliari dell'Onu è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo". Nel dna dell'Onu, che pure è un'organizzazione dove "i popoli sono protagonisti" ci sono quegli principi etici di cui parla il Papa, e che secondo Benedetto XVI "non sono negoziabili per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale. Ascoltiamo i popoli, le ong, gli attivisti per i diritti umani e i singoli parlamentari". E' possibile fare anche di più "ma l'Onu cerca sempre di includere il maggior numero possibile di interlocutori".
Il prossimo 18 aprile il Pontefice visiterà il Palazzo di Vetro. "Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon vuole parlare con il Papa di una grande varietà di argomenti" ha riferito Haq. L'agenda dell'incontro deve essere ancora discussa in dettaglio. E' possibile che sia posto anche per il "relativismo morale" delle organizzazioni internazionali.
Origine: Repubblica
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